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Cronaca Marghera / Porto Marghera

Eni: stato di agitazione a Porto Marghera, verso la mobilitazione

L'assemblea sindacale al capannone del petrolchimico mercoledì sera ha deciso il blocco di straordinari e flessibilità dopo l'annuncio, l'11 marzo scorso, della chiusura del cracking e aromatici tra un anno

L'assemblea sindacale dei dipendenti Eni, mercoledì sera al capannone del Petrolchimico di Marghera, ha deciso di aprire lo stato di agitazione. Blocco degli straordinari e della mobilità. Le parti sociali hanno incontrato varie volte i vertici Eni dopo l'annuncio, l'11 marzo scorso, della fermata del cracking veneziano fra un anno. Le sigle Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno espresso preoccupazione e dissenso.

«Il cracking è un impianto fondamentale della filiera produttiva della chimica di base del quadrilatero padano e una produzione strategica per il Paese. Mettere in discussione la continuità dell’impianto cracking vuol dire abbandonare la produzione chimica del Paese. Gli impianti di cracking e aromatici non vanno chiusi, ma migliorati e innovati. La riconversione energetica non si fa chiudendo gli impianti e mettendo in crisi un intero sistema industriale. Se veramente Eni vuole realizzare nuove filiere produttive a Marghera proceda pure, le aree libere ci sono e già bonificate», scrivono.

Eni ha dettagliato i progetti di transizione energetica sull'area, volti a una sempre maggiore sostenibilità e circolarità. La società punta ad aumentare la capacità della bioraffineria, grazie al nuovo impianto per la produzione di idrogeno da gas metano che si aggiungerà agli investimenti in corso finalizzati a rendere la raffineria totalmente palm oil free entro il 2023. Entro il 2024 è in programma un nuovo impianto Versalis per la produzione di alcool isopropilico basato su tecnologia proprietaria di idrogenazione dell’acetone. In un’area dell’ex petrolchimico Eni Rewind, società ambientale di Eni, realizzerà l’impianto Waste to Fuel, che produrrà bio-olio destinato al settore navale o utilizzato come biocarburante. È inoltre allo studio la creazione del primo polo dedicato al riciclo meccanico avanzato delle plastiche, il cui sviluppo è uno dei pilastri di Versalis.

Per i sindacati i progetti di Eni sono: «vecchi, già concordati e senza una reale visione di innovazione e valore aggiunto per l’industria veneziana. Inoltre, la solita prassi dei due tempi, prima chiudo e poi se tutto va bene riconverto, è una proposta che nella storia dell’Eni è sempre stata foriera di dismissioni, accordi non rispettati, progetti bloccati. La discussione su Porto Marghera parte dal piano industriale del 2019 che vedeva le produzioni cracking protagoniste di innovazione ed efficientamento con un investimento di 168 milioni di euro. L’assemblea ritiene necessario un coinvolgimento dei chimici a tutti i livelli, territoriale, regionale e nazionale, per aprire una vertenza che porti la discussione sul futuro delle produzioni Versalis di Porto Marghera fino al governo». Le sigle si preparano alla mobilitazione.

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