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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Concordia Sagittaria

I carabinieri recuperano una statua rubata 44 anni fa e messa in vendita online

Operazione del nucleo di tutela del patrimonio culturale. L'acquirente, di Concordia, non ne conosceva l'origine. L'opera è stata restituita alla chiesa da cui proveniva, in provincia di Bolzano

A 44 anni dal furto è tornata ai legittimi proprietari una statua di legno raffigurante San Giuseppe, parte di un gruppo scultoreo ottocentesco di produzione altoatesina: merito dei carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine, che hanno individuato e sequestrato l'opera a Concordia Sagittaria.

Compravendita online

La statua, che misura circa 30 centimetri, era stata rubata nel gennaio del 1977 e da allora se ne erano perse le tracce. È ricomparsa di recente, in vendita online su Marketplace a poche decine di euro, e l'inserzione è stata notata dagli operatori della tutela del patrimonio, i quali monitorano costantemente il web proprio alla ricerca di opere d'arte messe illegalmente in commercio: l'oggetto corrispondeva a uno di quelli presenti nella banca dati dei beni culturali rubati, una statua di San Giuseppe che era stata sottratta alla chiesa della frazione di Cologna del comune di San Genesio Atesino (Bolzano). Così i militari hanno deciso di approfondire, coinvolgendo anche i colleghi di San Genesio e l'ufficio beni ecclesiastici della diocesi di Bolzano-Bressanone e trovando conferma che la statua dell'inserzione era proprio quella rubata nel '77. I collaboratori della parrocchia locale hanno riconosciuto senza dubbi le fattezze della statua, realizzata nel XIX secolo da artigiani intagliatori del posto.

La statua è tornata "a casa"

Nel frattempo il venditore, un privato residente a Muggia (Trieste), era riuscito a trovare un acquirente, una persona di Concordia Sagittaria. Coinvolti anche i carabinieri di Muggia e quelli di Portogruaro, i militari hanno rintracciato l'acquirente, il quale, comprensibilmente, non era a conoscenza dell'origine del manufatto. Nemmeno il venditore sapeva nulla della provenienza e del valore di quell'oggetto, che aveva ricevuto anni prima dalla suocera. Entrambi sono stati ben contenti di collaborare e "restituire" la statua al luogo a cui appartiene: i carabinieri, come da prassi, l'hanno posta sotto sequestro e successivamente riconsegnata alla Curia vescovile di Bolzano.

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