Strage Milano, da maggio guardie armate e metal detector a Venezia

Dopo le polemiche che sono seguite alla tragedia del Palazzo di Giustizia di Milano, dove un attentatore ha ucciso tre persone dopo essere riuscito a intrufolarsi nell'edificio del capoluogo lombardo armato di pistola, arriva l'annuncio ufficiale: la cittadella di Giustizia di Venezia, situata a piazzale Roma e sede del Tribunale ordinario e di quello civile della Corte d'Appello, vedrà finalmente metal detector funzionanti e guardie armate ai suoi ingressi. Fino a questo momento, infatti, le strutture di controllo e il personale specializzato non c'erano. Chiunque avrebbe potuto introdursi nella struttura con le peggiori intenzioni.

Già da tempo la cittadella, che è stata realizzata accorpando alcune sedi sparse in città e sul territorio provinciale, aveva il metal detector e i sistemi pronti per essere messi in uso, ma mancava l'appalto che fino a qualche giorno fa era a carico del Comune, alle prese con i noti problemi di bilancio. Le spese di gestione solo in parte erano coperte dal ministero della Giustizia.

L'appalto avrà valore - ricorda Arturo Toppan, presidente del Tribunale lagunare - fino a tutto agosto quando, con i nuovi provvedimenti governativi, la sicurezza andrà tutta a carico dello Stato, sgravando così Ca' Farsetti da costi che si aggirano sui due milioni di euro. La sede di Rialto del Civile e a poca distanza, sempre sul Canal Grande, dei due palazzi della Corte d'Appello, saranno controllate solo da guardie armate e forze dell'ordine perché gli immobili (tutti storici) non possono essere attrezzati con il metal detector. Il rilevatore era già da tempo in uso, invece, nell'aula bunker di Mestre su gestione direttamente dei reparti interforze di polizia e carabinieri. "Venezia è sempre stata vulnerabile per le proprie caratteristiche - rileva Toppan - ma la realizzazione della cittadella della giustizia oltre ad accorpare più sedi giudiziarie ha anche permesso di intervenire sulla sicurezza".