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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Mi dà un'informazione?", il bandito con la refurtiva anticipa il controllo della polstrada

È uno degli stratagemmi che hanno permesso alla banda dei magazzini di agire per mesi indisturbata. Scaltri, veloci e organizzati, si dotavano di "staffette" per evitare le pattuglie

"Finti" furti per sviare le indagini, "staffette" per evitare i controlli stradali, tecniche di ogni genere per mettere gli allarmi fuori uso. I predoni appartenenti alla banda smantellata lunedì al termine di un'operazione dei carabinieri in collaborazione con la Dia (DETTAGLI) hanno dimostrato di saper agire con velocità e scaltrezza, soprattutto in caso di imprevisti che avrebbero potuto mettere a repentaglio la riuscita delle loro incursioni. Non per niente sono stati in grado di compiere 33 raid nel giro di un anno e mezzo, tra tentati e riusciti. L'episodio più eclatante è forse quello avvenuto in autostrada, di ritorno da un colpo appena messo a segno: l'autista del mezzo contenente la merce rubata, saputo di un posto di controllo della Polstrada piazzato poco più avanti, ha avuto la freddezza di fermarsi prima dell'alt per chiedere informazioni alla pattuglia. Evitando così una possibile perquisizione che lo avrebbe messo nei guai.

I ladri conoscevano bene i pericoli che correvano, e proprio per questo al termine dei furti si mettevano in strada con quattro auto a "staffettare" il mezzo pesante con la refurtiva, due davanti e due dietro per avvisare in caso di imprevisti. Nulla era lasciato al caso: il percorso era già stato pianificato in precedenza, attraverso ripetuti spralluoghi sia sull'obiettivo designato sia lungo tutto il tragitto della fuga. I magazzini da colpire, infatti, erano scelti in base alla "fattibilità" del colpo, più che del genere di merce.

Una ditta regolare di commercio legname con base ad Altedo (Bologna) consentiva alla banda di coprire il traffico della refurtiva attraverso bolle false, oltre che di giustificare i movimenti dei tir. I predoni, con la scusa delle consegne, riuscivano a muoversi in tutto il Nord Italia appoggiandosi ad alberghi e analizzando gli obiettivi sucessivi. Dopodiché passavano ai sopralluoghi, facendo scattare gli allarmi senza rubare alcunché solo per controllare quanto tempo impiegavano vigilanza e carabinieri a giungere sul posto.

Quando passavano in azione "sul serio", poi, si muovevano in quindici: sapevano come evitare i sensori, si spostavano stando a terra e spruzzavano sostanze oscuranti sulle telecamere; di volta in volta tagliavano i cavi del sistema d'allarme e con un sistema "jammer" (disturbatore di frequenze), così riuscivano a bloccare l'utenza telefonica dell'antifurto. Puntavano anche a minare le resistenze di proprietari e agenzie di vigilanza, dopo continui sopralluoghi senza riscontrare anomalie. Durante il colpo caricavano velocemente carrelli e borse, poi entrava in azione il loro camion: tutto nel giro di pochi minuti. Per non essere intercettati, usavano prelvalentemente ricetrasmettitenti, i cellulari li avevano ma erano a "maglia chiusa" e utilizzati soolo per conversazioni durante il furto. Poi non li utilizzavano più.

Soddisfazione per l'operazione è stata espressa dal procuratore Carlo Nordio: "Reati del genere, contro aziende che danno lavoro sul territorio, meritano la massima attenzione. La loro somma è una sintesi di attività illecite per cui i cittadini hanno poca fiducia nello Stato. Quindi un ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno operato in questo senso e un incitamento a non abbassare la guardia".

"Sgominare una banda di una ventina di persone, responsabile di decine crimini che hanno fruttato 5 milioni di euro di bottino è un successo fuori dall’ordinario - commenta Luca Zaia, presidente del Veneto - Bel colpo, una botta pesante a malfattori organizzati e spregiudicati, ma anche una botta di fiducia per la gente per bene e per chi crede nella legalità. Complimenti e grazie ai carabinieri del Veneto, alla compagnia di Chioggia e alla Procura di Venezia, per aver tolto dalla strada parecchi delinquenti in una volta sola”.

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