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Cronaca

La studentessa accoltellata in calle, il padre: "Attenti, Venezia non è più un'isola tranquilla"

Indagini in corso dei carabinieri per individuare l'autore della presunta aggressione di lunedì. Una minorenne è entrata in classe in ritardo con una ferita da arma da taglio alla mano

"Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini in questo momento difficile. State attenti che Venezia non è più un'isola tranquilla". Sono le parole scritte sulla propria bacheca Facebook dal padre della minorenne veneziana che lunedì mattina, secondo il suo racconto, è stata aggredita in calle da un giovane per poi essere ferita con un coltello a una mano. A distanza di 24 ore l'eco della vicenda è ancora forte a Venezia, dove episodi del genere sono meno frequenti che altrove.

"Non sono affatto tranquilla"

Per questo motivo in tanti hanno commentato il post del padre interrogandosi su come sia evoluta la vita quotidiana in laguna: "Anche io ho una figlia della stessa età della tua e va a scuola proprio a Venezia. Dopo ciò che è accaduto sinceramente non sono affatto tranquilla", scrive una mamma, ma l'elenco è lungo: "E io che mi preoccupo di mia figlia che è a Londra... Venezia non è più tranquilla", commenta un'altra donna.

Indagini in corso

Intanto i carabinieri stanno indagando sull'accaduto: al vaglio le telecamere di sorveglianza della zona dove si sarebbe verificata l'aggressione, mentre calli e campielli sono passati al setaccio per individuare persone che possano corrispondere alla descrizione fornita dalla giovane vittima, che lunedì è entrata in ritardo in classe e poi ha spiegato ciò che le era appena accaduto. Non indicheremo la scuola per preservare l'anonimato della giovanissima.

"E' una guerriera"

Ferite lievi per lei, con 6 giorni di prognosi, ma lo shock è stato molto profondo: "Un tempo nella nostra città potevamo circolare tranquillamente a qualunque ora e non si sentiva tutta questa cronaca brutta - sottolinea un amico di famiglia - adesso Venezia e l’Italia non sono più un posto sicuro per noi cittadini". L'attenzione spesso (e comprensibilmente) si sposta soprattutto sulle condizioni psicofisiche della minorenne vittima dell'aggressione: "E' una guerriera - conclude un'amica - supererà questo orribile evento".

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