Gli studenti "seminano" opere per protesta: «La cultura non si vende»
Venerdì hanno girato per Venezia lasciando copie di quadri per le calli, contro la politica dei tagli e delle vendite. Striscione al ponte dell'Accademia
"La cultura non è in vendita". Così gli studenti hanno voluto esprimere il proprio dissenso nei confronti delle politiche del Comune di Venezia (ma non solo), accusato di non investire a dovere nella cultura, e anzi di metterla in vendita. Alcuni ragazzi del coordinamento studenti medi Venezia-Mestre hanno dedicato la giornata di venerdì alla "semina" della cultura, girando per calli e campi e lasciando in giro delle opere che ricordino a tutti il valore dell'arte.
Si protesta, tra l'altro, contro la proposta del sindaco Brugnaro di mettere all'asta alcune opere di proprietà del Comune per far cassa e risolvere i problemi di bilancio: gli studenti giravano con una eloquente copia della Gioconda che diceva "Se fossi a Venezia Brugnaro venderebbe anche me". Ma la manifestazione si rivolge alla politica un po' a tutti i livelli: "L'Italia è uno dei Paesi che investe meno nella cultura, nonostante ci sia il 60% del patrimonio mondiale Unesco", recitava uno dei cartelli. Dal ponte dell'Accademia, infine, è stato calato uno striscione con scritto in italiano e in inglese "la cultura è di tutti, rendiamola accessibile".