Suicidio Spinea, idraulico s'impicca nel garage della casa pignorata

I debitori non pagavano. Per questo P.V., 46enne di Spinea, ha deciso di togliersi la vita. Una fatica enorme per incassare i soldi, una fatica altrettanto enorme per procacciarsi nuovi lavori. Mercoledì sera la vittima non ha retto la pressione, ha raggiunto l'abitazione di via della Ferrovia, località Fornase, in cui un tempo abitava (ora era stata pignorata dalle banche) e si è impiccato nel garage. A trovare il cadavere il cognato di P.V., con cui conviveva in un'altra abitazione di Spinea. Con lui P.V. era diventato socio in affari facendo l'idraulico dopo il primo fallimento di una piccola ditta artigianale.

Sposato con una figlia piccola, la moglie,nel tardo pomeriggio di mercoledì ha messo in allarme suo fratello. Il marito, infatti, l'aveva salutata in modo strano al momento di andarsene. Non lucido, quasi come fosse ubriaco. Poche ore prima una telefonata tra la vittima e il cognato: alcuni clienti avrebbero dovuto effettuare dei pagamenti, ma la speranza ancora una volta si era risolta in un nulla di fatto. P.V. era andato a controllare anche qualche possibile lavoro, uscendone sfibrato dalle contrattazioni. Una stanchezza sempre più pesante.

Quella telefonata, però, era dell'identico tenore di altre ricevute nell'ultimo periodo, quindi il parente non si sarebbe allarmato più di tanto. Con ogni probabilità, invece, le ultime delusioni sono state quelle che hanno fatto traboccare il vaso. Dopo ripetute telefonate andate a vuoto, il cognato ha deciso di andare a cercare P.V., raggiungendo anche la sua abitazione passata. Lì, scorgendo l'auto della vittima, ha deciso di entrare, per poi scoprire alle 21.50 il cadavere appeso al soffitto del garage con una corda. Nessun biglietto o lettera per spiegare l'estremo gesto, solo una boccetta di antidepressivo vuota trovata dagli inquirenti nella casa in cui ora viveva.