rotate-mobile
Cronaca Tessera

SuperJet, bisogna aprire un fido per ricevere lo stipendio. Scatta il presidio

Così devono fare i 140 lavoratori che dal 27 aprile non prendono la paga a causa delle sanzioni che bloccano i conti bancari della società russa Pjsc United, alla quale sono riconducibili i beni. Venerdì manifestazione alla Leonardo

«No ai fidi, si deve trovare una soluzione seria per il pagamento degli stipendi». Così il coordinatore nazionale Fim Cisl Fabio Bernardini sulla vicenda SuperJet, che sta mettendo in crisi i 140 lavoratori della società a capitale russo di Tessera, che subiscono senza averne responsabilità le conseguenze delle sanzioni. Dal 27 aprile scorso hanno smesso di ricevere lo stipendio perché i conti bancari sono bloccati, e per poter avere i loro soldi devono chiedere un fido. «Subito un tavolo al Mise - continua Bernardini - Il provvedimento di congelamento emesso dal Comitato di sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia, ed eseguito dalla Guardia di finanza nei confronti della Pjsc United aircraft corporation, società inserita nella black list e colpita dalla sanzioni Ue, alla quale sono riconducibili i beni della Superjet, sta aggravando la situazione dei 144 dipendenti del sito veneziano, già tutti in cassa integrazione. Gli stipendi dei lavoratori non sono stati sbloccati: ci sono due mensilità in sospeso. Intesa San Paolo - dice il coordinatore - ha dato solo la disponibilità ad aprire un fido con le banche».

Una situazione che si riversa ulteriormente sulle spalle dei dipendenti. «Questa dei fidi per noi non è una soluzione accettabile, bisogna assolutamente trovare la modalità per sbloccare il pagamento degli stipendi che i lavoratori aspettano, ma bisogna che questa soluzione venga trovata presto». Il 27 aprile scorso i dipendenti Superjet sono andati a manifestare davanti alla sede di Intesa San Paolo in piazza Ferretto a Mestre. La banca aveva riferito di essere al lavoro per trovare una soluzione per poter versare ai lavoratori il denaro che a loro spetta. Sono passate quasi 4 settimane e l'unica soluzione data loro è quella di indebitarsi con la banca per riscuotere i propri soldi. 

«I lavoratori hanno delle spese da sostenere per mandare avanti le famiglie, non possono essere lasciati in questo limbo dove nessuno si assume la responsabilità di trovare una soluzione». Venerdì 20 maggio, ci sarà una manifestazione con presidio davanti alla sede di Leonardo a sostegno della vertenza Superjet. «Sappiamo - conclude il sindacalista - che il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è mosso rispetto alle nostre richieste per parlare con l'amministratore delegato di Leonardo, e che dovrebbe incontrare a giorni l'ad Alessandro Profumo, ma questa vertenza va portata al governo. Il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti convochi un incontro urgente. Bisogna in breve tempo trovare una soluzione».

«Vogliamo esprimere la nostra vicinanza, unita alla preoccupazione, ai lavoratori e alle lavoratrici della Superjet International. Non è accettabile che siano i lavoratori a pagare le conseguenze delle sanzioni. È necessario un intervento del governo. Si tratta di 140 lavoratori professionisti, non possiamo permetterci di disperdere queste risorse e bisogna sostenere e implementare le attività aeronavali che sono parte della storia dell’industria veneziana. Per questo è indispensabile che Leonardo ex Finmeccanica, a maggioranza pubblica, faccia la sua parte sia per garantire i lavoratori di Super jet ma anche per sviluppare un progetto industriale su Venezia», commentano dal Partito Democratico la segretaria e consigliera Monica Sambo e la consigliera Emanuela Zanatta, che hanno raggiunto la mobilitazione dei lavoratori alla Leonardo venerdì.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

SuperJet, bisogna aprire un fido per ricevere lo stipendio. Scatta il presidio

VeneziaToday è in caricamento