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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tangenti per "spingere" i restauri delle ville venete, nove indagati

Secondo gli inquirenti un funzionario dell'Irvv finito ai domiciliari avrebbe incassato somme illecite per ottenere i contributi pubblici per i recuperi

Sono nove i proprietari di antiche ville venete raggiunti dalla comunicazione di chiusura indagini nei loro confronti per l'ambito dell'inchiesta della Procura di Venezia sull'ipotesi del pagamento di tangenti per "pilotare" le pratiche dei contributi pubblici in favore delle nobili dimore. L'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Paola Tonini, aveva portato nel marzo 2012 agli arresti domiciliari per un funzionario veneziano dell'Istituto Ville Venete accusato di aver incassato somme illecite per favorire alcuni proprietari.

LE INDAGINI E L'ARRESTO DEL FUNZIONARIO

Gli indagati - riferisce 'Il Gazzettino' - dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di corruzione, abuso d'ufficio, e truffa aggravata ai danni della Regione Veneto, per i finanziamenti percepiti illecitamente. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, il funzionario dell'Irvv potrebbe aver percepito tra i 5 e i 10 mila euro per ogni pratica, con quale avrebbe permesso ai proprietari di alcune ville di percepire i contributi più alti possibili. Brancaleoni si era difeso sostenendo che le somme di denaro ricevute dai proprietari delle ville non erano tangenti, ma denaro avuto per le consulenze sulle varie pratiche effettuate a titolo personale. (Ansa)

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