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Cronaca Chioggia / Corso del Popolo

"Una vita da social" riparte da Chioggia: "Bullismo online in aumento tra i giovani"

Mercoledì mattina il truck della polizia postale in corso del Popolo per incontrare studenti e cittadinanza: "E' necessario un approccio consapevole ai nuovi mezzi di comunicazione"

Un progetto che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Postale hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 147.000 genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 istituti scolastici, 39.000 chilometri percorsi e 190 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 121.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online. L’obiettivo dell’iniziativa è di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti, attraverso il diario di bordo e l’hastag #unaparolaeunbacio, potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Tappa di "Una vita da social" a Chioggia

"Avvicinarsi in modo sicuro a questi mezzi"

Da Milano a Palermo, attraversando lo stivale con un truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. “Internet rappresenta una risorsa importantissima soprattutto per le giovani generazioni, uno strumento di crescita culturale e sociale, che richiede però le necessarie competenze per poter  navigare nel web evitando di incorrere in rischi e pericoli, che potrebbero anche comportare gravi conseguenze – dichiara Emanuela Napoli, Dirigente del Compartimento polizia postale per il Veneto - L’obiettivo di questa campagna è di trasmettere ai giovani la necessaria consapevolezza per poter avvicinarsi in modo sicuro a questa dimensione virtuale a disposizione di tutti. Una Vita da Social – conclude - rappresenta un’iniziativa che coniuga prevenzione e formazione rivolta non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti e genitori per una corretta informazione sulle tematiche della rete al fine di meglio comprenderne i bisogni ma anche per cogliere per tempo quei segnali di disagio che spesso non vengono avvertiti dagli adulti di riferimento".

Vittime di bullismo in crescita

Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza sul corretto uso di Internet, su circa 8mila adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno è in crescita. Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono infatti al 28% le vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un aumento del 30%). Circa l’80% di questi ultimi, è oggetto di insulti e violenze sia nella vita online che in quella reale. 

Una realtà in chiaroscuro

Come visto, l’incidenza del bullismo “offline” è ancora nettamente maggiore: tra le vittime, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e ha messo in atto condotte autolesive per il 32%. Il 75% delle vittime di bullismo si sente depresso e triste, il 54% ha frequenti crisi di pianto. Tuttavia il cyberbullismo presenta risvolti particolarmente oscuri: tra le vittime sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto. Tra i ragazzi più piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale. Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”.

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