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Cronaca San Marco / Calle Goldoni

Ricorso al Tar respinto, Costalonga: «Lasciarci il brutto alle spalle rispettando le regole»

A presentarlo un ristorante di San Marco dopo la sanzione della polizia e l'ordine di togliere i posti esterni non previsti dalla concessione

Plateatici straordinari nelle aree esterne dei locali per agevolare la ripresa. Anche così i Comuni hanno cercato di sostenere, dove possibile, la ripartenza degli esercizi pubblici nelle città, dopo il lockdown e la pandemia che ha tenute chiuse le attività. Tavoli e sedie hanno trovato posto anche in spazi esterni prima non utilizzabili, in via straordinaria, ma con delle prescrizioni volte a contemperare le esigenze di tutti. È successo anche a Venezia dove in pochi hanno oltrepassato i limiti o non rispettato i dinieghi, e sono scattate le sanzioni, come per il ristorante Al Teatro Goldoni di San Marco.

Qualche mese fa, a seguito delle ripetute segnalazioni e data l'evidenza dell'abuso di occupazione degli spazi, l'assessore al Commercio e Attività produttive Sebastiano Costalonga ha fatto un sopralluogo al ristorante stesso e, riscontrando la violazione al diniego precedentemente notificato dalla direzione Commercio alla richiesta di concessione del plateatico, ha fatto intervenire una pattuglia della polizia municipale.

Gli agenti, dopo la verifica, hanno ordinato di togliere tutto quanto non indicato nella concessione. E a seguto di questo il titolare del ristorante ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Il Tar oggi, mercoledì 13 ottobre, l'ha rifiutato. «Un'altra vittoria dell'amministrazione contro chi va contro le norme. Le regole ci sono e vanno rispettate. Se vogliamo lasciarci alle spalle il brutto periodo della pandemia, dobbiamo farlo tutti insieme, nell'osservanza delle regole e del rispetto reciproco - ha commentato l'assessore Costalonga - Voglio ringraziare gli uffici del Commercio, la polizia municipale e l'avvocatura per il risultato. Ero certo che i giudici non avrebbero accolto il ricorso. Le norme valgono per tutti e solo nel pieno rispetto possiamo e dobbiamo lavorare».

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