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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tre startup di quattro giovani veneziani dietro ai progetti premiati dal Comune

Due a Venezia, una a Murano: tradizione e innovazione per continuare le lavorazioni tradizionali. Il riconoscimento dell'assessore Costalonga: «Massimo sostegno a chi investe e scommette sul futuro della città»

Imprese veneziane premiate dall'assessore al Commercio e Attività Produttive Sebastiano Costalonga: prima di Natale tre giovani aziende hanno ricevuto una targa dal Comune per il loro contributo culturale e artigianale al tessuto economico della città. «Le nuove startup e idee innovative serviranno anche a rinnovare le storiche botteghe veneziane, regalando loro un futuro più prospero e al passo con i tempi».

La visita di Costalonga è iniziata a Cannaregio, al negozio Relight Venice di Michela Bortolozzi, giovane titolare dalle idee molto chiare che intende «valorizzare l’artigianato della sua città inseguendo l’obiettivo di un turismo più responsabile». Apprendista ceramista in Danimarca, glass designer in Germania per Utopia & Utility, poi a Lisbona per l’atelier Vasconcelos, in una galleria d’arte in Sud Africa, e perfino in un piccolo villaggio del Kenya dove ha insegnato disegno ai bambini, nel 2013 ha preso parte ad un master in Design per lo sviluppo locale sostenibile a Marrakech (sotto nella foto con l'assessore Costalonga).

Relight Venice

Tra le sue produzioni orecchini stampati in 3D su plastica ecologica e candele Re-light Venice realizzate in cera recuperata. «Data la mole di lavoro - ha detto l'imprenditrice - da quest'anno ho avuto bisogno di un braccio destro e poiché il mio progetto si basa sul sostenere e fare rete con il territorio ho pensato di coinvolgere e chiedere aiuto alla casa di reclusione femminile della Giudecca (Rio terà dei pensieri, Malefatte). Dopo un corso di formazione è stato allestito un piccolo laboratorio di produzione di candele compreso di lavorazione delle basi in legno in cui le detenute mi supportano nella produzione dei miei prodotti».

La seconda targa è andata a Francesco Pavan titolare a 26 anni di un laboratorio di Restauro Ligneo e Antichità. Franceso ha frequentato un istituto triennale a Venezia dove ha acquisito le nozioni per iniziare ad operare nell'ambito del recupero e restauro ligneo. Dopo aver collaborato con alcuni restauratori del territorio, nel marzo 2021 si è sentito pronto per provare a lavorare in autonomia investendo in una bottega tutta sua. «Spero che questa nuova nascita possa aprire la pista ad altri giovani artigiani del territorio veneziano che come me scelgano di restare nella nostra isola e continuare a scommettere su di essa», ha detto Pavan (sotto nella foto con l'assessore Costalonga).

Pavon

A Murano poi l'assessore Costalonga ha incontrato Matteo Silverio e a Marta Donà: a loro la terza targa, che hanno ricevuto mentre era presente Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro di Murano. I due giovani architetti, fondatori della Startup Rehub con la quale hanno vinto il premio Green&Blue nell'ambito del Premio Nazionale Innovazione, sviluppano processi e tecnologie per dare un nuovo valore agli scarti di vetro non-riciclabile. Non tutto il vetro, infatti, può essere riciclato; ne è un esempio il vetro artistico di Murano.

Ogni anno la metà del vetro lavorato in isola viene smaltito come "rifiuto speciale": parliamo di circa mille tonnellate all’anno, un volume pari a quello del campanile di San Marco. All’evidente danno economico va a sommarsi un ben più grave danno ambientale. In Rehub si sviluppano processi di economia circolare grazie ai quali si è in grado di dare un nuovo valore al vetro che altrimenti finirebbe in discarica: gli scarti vengono trasformati in una pasta manipolabile a temperatura ambiente (coperta da segreto industriale) che può poi essere lavorata mediante una stampante 3D o iniettata all'interno di stampi per ottenere nuovi oggetti, oppure decorazioni applicabili a caldo ai classici manufatti dei maestri vetrai.

«Le nostre radici sono ben piantate nell’isola di Murano - commentano Silverio e Donà - nutriamo un profondo rispetto per tutti quegli artigiani che quotidianamente affrontano le difficoltà del periodo per continuare a offrire prodotti di qualità che fanno grande il nome di Murano. Con il nostro lavoro speriamo di poter portare una ventata di freschezza nella millenaria tradizione del vetro artistico, magari attirando anche i gusti e gli interessi delle nuove generazioni». Sul riconoscimento ricevuto dai giovani è intervenuto Gambaro.

«Con Matteo ci conosciamo da anni, sin dalla prima edizione della The Venice Glass Week del 2017 - ricorda il presidente di Promovetro - Una collaborazione che stiamo portando avanti e ha visto Matteo coordinare e curare molti innovativi progetti presentati nelle edizioni successive del festival: Glass Archipelago a Palazzo Querini, Murano Glass Beyond the barricades alla Bugno Art Gallery, per finire con Murano Glass Toys al Museo del Vetro di Murano. Matteo e il suo staff sono essenziali per un’organizzazione ormai collaudata che ha grandi progetti anche per il 2023 e per il futuro. The Venice Glass Week sarà sempre più un progetto e un laboratorio per il rinnovamento del vetro di Murano, punto di incontro tra la grande tradizione dei maestri del vetro e questi innovativi professionisti». «I giovani sono il nostro investimento, il nostro futuro e vanno aiutati e sostenuti il più possibile», ha concluso Costalonga (sotto nella foto con Silverio, Donà e Gambaro).

startup rehub 1.pdf

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