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Cronaca

Taser alla polizia locale di Venezia, è iniziato l'addestramento

In seconda commissione (unita alla nona) la spiegazione dei protocolli. Il comandante della polizia locale Marco Agostini parla della sperimentazione che partirà a giugno. Per ora riguarderà 20 agenti

Seconda e nona commissione unite mercoledì per trattare l'uso del taser o dissuasore elettrico in dotazione alla polizia locale di Venezia. È appena iniziato l'addestramento di 20 agenti del reparto di polizia e sicurezza urbana, in terraferma e in centro storico, e a giugno dovrebbe partire la sperimentazione vera e propria di sei mesi. Venezia è la prima città in Italia, con Udine, a testare l'uso di quest'arma che scarica elettricità per paralizzare temporaneamente la persona colpita. Il dissuasore è stato provato dalle forze dell'ordine in alcune città italiane (carabinieri, finanza e polizia di Stato), l'iter però si è bloccato sulla gara d'acquisto dei dispositivi. I capoluoghi di provincia, come stabilito dalla legge, possono invece avviare la fase sperimentale al fine di costruire protocolli di sicurezza e addestrare il personale. «Il dispositivo aiuta a proteggere la vita», afferma l'assessore alla Sicurezza Silvana Tosi che ha introdotto la commissione. La tecnologia consente di analizzare cosa avviene, come viene utilizzato e la durata degli impulsi.

«Ci sono studi che dimostrano l'efficacia nell'abbassare il rischio di lesioni agli agenti del 76%, e ai fermati del 40%, se usato in modo appropriato», continua Tosi. Nel 2019 il Consiglio comunale ha autorizzato il Corpo ad avviare la fase di prova; poi ci sarà la valutazione. «Utilizziamo lo strumento più avanzato - spiega il comandante della polizia locale Marco Agostini - che è il taser 7 e ha la possibilità di sparare due cartucce. La dotazione del taser - precisa - non è una scelta ideologica ma operativa, in termini di sicurezza dei nostri operatori. Il contesto - argomenta Agostini - è diverso rispetto al passato: circola un numero molto più elevato di armi da taglio e improprie con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Per non dover piangere caduti abbiamo deciso per la sperimentazione. Se andrà a buon fine la estenderemo per ridurre il potenziale utilizzo delle armi da fuoco, perché il taser è un'alternativa e l'utilizzo è un'estrema ratio poichè l'effetto dissuasivo è molto potente». 

La sperimentazione del taser è associata all body cam che si attiva automaticamente nel momento in cui viene estratto dalla fondina il taser. Le immagini sono di due minuti antecedenti, in modo da registrare più completamente possibile la scena. C'è primo l'uso della voce da parte dell'agente che invita a desistere da comportamenti illegittimi e, ad esempio, a deporre il coltello a terra. Dopo il primo avviso viene estratto il taser e ripetuto l'avviso. Dopo di ciò, se la persone persiste nel comportato, viene mostrata la scarica del taser. Si fa partire l'impulso elettrico visibile a distanza che ha un grande effetto dissuasivo, e poi un ulteriore avviso verbale viene dato prima di usare il dispositivo. Ci sono due le tipologie di munizioni: una per il tiro ravvicinato da 2 a 4 metri e l'altra per l'utilizzo più distanziato dai 3 ai 7 metri. La procedura poi prevede che la persona, se il dardo viene a contatto con la pelle e produce una ferita, venga soccorsa. Se invece si impiglia nel vestito il dardo viene tolto dopo aver immobilizzato la persona che, se lo richiederà, verrà comunque portata a fare un accertamento sanitario al pronto soccorso.

«Presenteremo una mozione per chiedere il ritiro del taser - annuncia il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) - Amnesty ha argomentato la pericolosità dell'arma e Reuters ha riportato notizia di un migliaio di morti dal 2000 ad oggi, causato dall'uso di questo dispositivo. Si mettono a rischio anche gli agenti della Municipale - afferma - per una scelta che è politica e pericolosa». «Ci sono seimila aggressioni all'anno delle forze dell'ordine, abbiamo il dovere di preservare vite umane», ribatte il presidente della commissione Francesco Zingarlini. «Le Nazioni Unite lo hanno definito uno strumento di tortura», secondo il consigliere del Pd Paolo Ticozzi - Può essere letale nelle persone fragili, nei cardiopatici, o per coloro che hanno assunto alcol, droga o sono sotto sforzo fisico. I test sono stati fatti su persone sane. Chiedo qualche chiarimento sul protocollo di utilizzo dei dardi». «Ricordiamoci - interviene la consigliera Francesca Rogliani (Fucsia) che siamo di fronte a delinquenti e la difesa è necessaria. Se l'aggressore è cardiopatico ritengo non dovrebbe aggredire. L'uso del taser ha la sua validità».

L'onorevole della Lega Alex Bazzaro rivendica la scelta politica del suo partito. «Saremo dalla parte della sicurezza delle forze dell'ordine e a favore della sperimentazione di questo strumento alternativo all'uso delle armi da fuoco, che fanno rischiare la vita per pochi euro al mese». Il consigliere dem Emanuele Rosteghin e la consigliera Sara Visman (M5S) chiedono se gli agenti, oltre al taser, avranno anche l'arma da fuoco, e Agostini precisa che si è deciso di dare, in sperimentazione, solo il dispositivo elettrico. «Penso che la formazione sia fondamentale, non ho pregiudizi sulla sperimentazione - dice Visman - posto che non ci sia un utilizzo più disinvolto di quest'arma». Il taser è escluso nei confronti di donne incinta o di persone con difficoltà motorie o psicolabili in modo evidente. Per le cardiopatie non c'è modo di verificarlo prima, ma se la persona lo dichiara, il taser non viene utilizzato. L'uso in modo ravvicinato sulla persona a terra ammanettata è vietato. 

«Il fatto che non ci chiamiamo più polizia urbana o vigili - prosegue Agostini - non è solo una questione terminologica. Dal decreto del 2014 "Minniti" è stato introdotto il concetto di sicurezza urbana. Spaccio, rapine e prostituzione, all'interno della civile convivenza, sono il core business della polizia locale. Il mondo è cambiato - afferma - Tutti i nostri agenti sono armati, tranne coloro che hanno espresso obiezione di coscienza o hanno problematiche specifiche. L'arma è "conditio sine qua non" per operare h24. Non sono per l'ideologia delle armi, e avendo responsabilità dell'operatività dei miei uomini sono in prima linea per la responsabilità penale e personale. Il regolamento mi consente di ritirare l'arma a chi ha problematicità (periodicamente o definitivamente) e procedo anche quando ho il minimo sospetto. Stiamo elaborando - conclude - programmi formativi per educare il nostro personale a operare in contesto di stress elevato. Proprio la vicenda del Lido, 15 giorni fa, quando un agente che stava facendo viabilità ha chiuso la strada per un morto a terra, di fronte all'aggressione verbale e fisica di 2 persone nei suoi confonti, non ho alcun dubbio sulla necessità di procedere a un addestramento in condizioni di stress».

«L'uso in condizioni estreme è una scelta dovuta - commenta il consigliere Giovanni Giusto (Lega -.Non si può pensare che chi è chiamato a difendere possa subire». D'altra parte, l'arma in dotazione alla polizia locale che è una calibro 9X21 camiciata, è uno strumento di morte, «trapassa il corpo umano come se fosse burro - dice il consigliere Fucsia Enrico Gavagnin - Altri colleghi della polizia e dei carabinieri hanno sempre visto il taser come un mezzo per risolvere situazioni a rischio e tra gli utilizzatori c'è la gendarmeria vaticana».

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