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Il responso / Tessera

Il Tar approva la tassa di imbarco per l'aeroporto di Venezia

Il Comune potrà richiedere 2,50 euro a ogni passeggero in partenza dal Marco Polo. Save potrebbe decidere di fare appello

Il Comune di Venezia potrà applicare la tassa di imbarco ai passeggeri in partenza dall'aeroporto Marco Polo di Tessera. A stabilirlo è stato il Tar, il tribunale amministrativo regionale, che ha respinto la richiesta di sospensionale avanzata da Save, società che gestisce lo scalo: la stessa posizione è sostenuta anche da una parte delle compagnie aeree, che ritengono che la tassa di 2,5 euro penalizzi i viaggiatori.

Ora, come riportano i quotidiani locali, l'amministrazione cercherà il dialogo con l'aeroporto per arrivare a un accordo sulle modalità di riscossione. Al momento non ci sono previsioni certe sui tempi di entrata in vigore, ma sembra che non sarà immediata.

Ca' Farsetti ha sempre sostenuto che l'imposta è fondamentale per aiutare i conti della città, e in particolare per far fronte alle spese di manutenzione che derivano proprio dalla pressione turistica. Dalla tassazione, infatti, potrebbero arrivare oltre 10 milioni di euro l'anno. Per il sindaco Luigi Brugnaro, applicare il contributo è anche un'azione propedeutica alla richiesta di ulteriori fondi da destinare alla laguna: «È una norma dello stato - aveva spiegato nei mesi scorsi -. Purtroppo succede che la città di Venezia nel 2024 finirà i fondi della Legge speciale, e purtroppo non possiamo non applicare le tassazioni che ci vengono fornite come possibili. Se non lo facessimo non potremmo dimostrare che c’è il bisogno di rifinanziamento».

Il primo cittadino aveva ribadito che il consiglio comunale ha chiesto all'unanimità 150 milioni di euro all'anno allo stato e al governo, «senza avere alcuna risposta». Quindi nessun dietrofront da parte dell'amministrazione, nonostante le pressioni delle compagnie aeree. Spetta a Save, ora, stabilire se ricorrere in appello contro la decisione del tribunale.

Sul tema si è espresso il Ceo di Ryanair, Eddie Wilson, arrivato venerdì a Treviso in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni di attività della compagnia in Italia: ha ribadito di non essere d'accordo con l'introduzione del supplemento perché «significa tassare i passeggeri domestici, che tutti i giorni prendono voli a Venezia. Queste manovre disincentivano gli investimenti. Non abbiamo intenzione di lasciare il Veneto ma questa incertezza rallenta i nostri piani». Ha ricordato, inoltre, che il supplemento di 2,5 euro «si aggiunge alla tassa di 6,50 già esistente», quindi un passeggero in partenza da Venezia «spende 9 euro», con il rischio che «questa regione diventi progressivamente meno competitiva nel traffico e nel turismo».

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