rotate-mobile
Cronaca Marghera / Porto Marghera

Un tavolo dei ministeri per discutere della chiusura del cracking di Porto Marghera

Lo hanno detto oggi in Senato Giancarlo Giorgetti dell'Economia e Finanze e Roberto Cingolani della Transizione ecologica. Boldrini e Ferrazzi: «Eni sia più trasparente e più inclusiva nel rapporto con i territori». A Venezia è stato di agitazione delle sigle Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil

Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha annunciato oggi in Senato l'istituzione di un Tavolo interministeriale su Porto Marghera, al quale siederà anche il ministero della Transizione ecologica Roberto Cingolani. «Noi pensiamo che Eni debba essere più trasparente sulle politiche industriali e anche più inclusiva nel rapporto con i territori, visto che il Petrolchimico di Porto Marghera è fondamentale per il quadrilatero della chimica e quindi anche per Ravenna, Ferrara e Mantova e la transizione ecologica deve essere affrontata anche dal punto di vista delle ricadute occupazionali». Lo dicono i senatori del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità eletta a Ferrara e Andrea Ferrazzi, capogruppo dem nella Commissione Ambiente eletto a Venezia, intervenuti in Aula per il question time in merito all'impianto di cracking di Porto Marghera, di cui Eni ha annunciato la dismissione a partire da aprile 2022.

«Siamo consapevoli che Porto Marghera ha bisogno di transizione ecologica - continuano i due senatori - ma è necessario conoscere il piano industriale, finora sconosciuto, per capire quali saranno concretamente gli assetti occupazionali, ambientali ed economici del nuovo corso concepito da Eni, nell'ambito del quale è stata annunciata la chiusura dell'impianto di cracking di Porto Marghera. Ci auguriamo dunque che il tavolo di cui ha parlato oggi il ministro Giorgetti venga convocato al più presto per discutere concretamente, con tutti gli attori coinvolti e le parti sociali, degli interventi di politica industriale a cui sta pensando Eni, con obiettivi concreti di investimento e relative ricadute economiche, ambientali e occupazionali. Noi continueremo il pressing parlamentare». La scorsa settimana dopo un'assemblea al capannone del petrolchimico di Marghera con i lavoratori le  sigle dei chimici Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato lo stato di agitazione con la sospensione degli straordinari e della flessibilità oraria.

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un tavolo dei ministeri per discutere della chiusura del cracking di Porto Marghera

VeneziaToday è in caricamento