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Cronaca

Sindacati del trasporto pubblico Actv insieme per decidere le modalità della protesta

La Cgil prepara una nuova astensione per gli integrativi in busta paga. Cisl, Uil e Ugl: «Ripartire dal ritiro della disdetta». Avm: «Chi rifiuta di trattare si assume una grave responsabilità»

Nuovo round nel confronto fra sindacati del trasporto pubblico locale Avm Actv e l'azienda, che ha deciso di revocare gli accordi sulla contrattazione di secondo livello e le voci di integrativo in busta paga fra indennità e riconoscimenti ai circa 3 mila dipendenti. Ora le sigle vanno in ordine sparso. E dopo il primo sciopero, lunedì 8 febbraio, Filt Cgil è pronta a proclamare una nuova astensione dopo il tavolo con il prefetto di oggi, martedì 16 febbraio, alla presenza di Avm, l'assessore Michele Zuin del Comune e l'assessore Elisa De Berti della Regione. Fit Cisl non ci sta e dice: «Chiediamo fondi a Roma».

Per il segretario Filt Valter Novembrini, intervistato da Dire: «L'incontro ha portato a un nulla di fatto. A breve ci sarà un'altra dichiarazione di sciopero per tre ore. Ci dispiace che per l'irresponsabilità dell'azienda e dell'amministrazione saranno penalizzati i cittadini, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo. Ma la battaglia dei sindacati non riguarda solo gli integrativi, investe il riconoscimento della specificità di Venezia e dell'esigenza che il servizio venga adeguatamente finanziato. Chiameremo la città a manifestare insieme ai lavoratori», ha affermato Novembrini, concludendo che «non si può pensare di coinvolgere e strumentalizzare i lavoratori in una strategia per portare il tema del finanziamento del servizio di trasporto pubblico di Venezia all'attenzione nazionale, per farsi finanziare la legge speciale. Sarebbe vergognoso», ha concluso. «Ci siamo presi un attimo di riflessione per decidere le modalità della protesta - ha commentato Marino De Terlizzi segretario Fit Cisl Venezia -. Non abbiamo nessuna intenzione di dividere i lavoratori. È necessario partire dal ritiro della disdetta del secondo livello. Riconosciamo l'impegno preso dal prefetto per portare la vicenda al tavolo del nuovo governo».

«Mi rattrista l'intransigenza di alcuni nel rifiutare un tavolo di confronto e di trattativa sulle tematiche della normativa del lavoro - ha detto il direttore del Personale Avm, Carlo Alberto Papaccio -. La disdetta degli accordi di secondo livello, a tutela della continuità aziendale e della salvaguardia dei posti di lavoro, è inserita in un più ampio piano di interventi dal primo aprile 2021 e non vi sono margini per ulteriori proroghe. Continuando a rifiutare il confronto le organizzazioni sindacali si assumono una grave responsabilità nei confronti di tutti i lavoratori, rispetto alle conseguenze che questo atteggiamento potrà comportare. A oggi sono state perse settimane preziose durante le quali l’azienda ha atteso invano i rappresentati dei lavoratori per iniziare un costruttivo confronto, nell’interesse comune. Auspico ad ogni modo che la proposta del Prefetto Vittorio Zappalorto venga a breve accolta da tutti». Il prefetto avrebbe infine proposto alle parti sociali di aprire due tavoli paralleli: il primo a livello istituzionale nei confronti del governo, per l’attivazione di nuovi finanziamenti legati alla specificità veneziana; il secondo, a livello aziendale, sulle tematiche della normativa legata al lavoro. A fronte di quesrto alcune sigle sindacali si sono rifiutate di accettare la proposta inerente il confronto con l’azienda e altre si sono riservate di dare riscontro entro martedì prossimo.

«Bene l’unanimità in Consiglio regionale sulla vicenda Avm - ha scritto Jonatan Montanariello, consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Trasporti, a proposito della mozione con cui si invitava la Regione a farsi garante di un tavolo di confronto tra Avm e rganizzazioni sindacali -. Ringrazio anche l’assessore De Berti per come sta affrontando la questione. Questa crisi non può essere pagata dai lavoratori».

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