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Cronaca Lido

Riaperto al pubblico il tempio votivo del Lido

Cerimonia oggi con il patriarca, il sindaco e il prefetto, al termine dei lavori di restauro. «Un simbolo della città e della libertà»

Con la conclusione dei lavori di restauro, il tempio votivo del Lido di Venezia riapre al pubblico e viene riconsegnato al patriarcato. La cerimonia si è svolta oggi e contribuisce a riportare l'attenzione su un edificio simbolo dell'isola, ben riconoscibie anche da grande distanza. All'evento hanno partecipato le autorità cittadine ed è stato presentato un riepilogo dell'intervento eseguito negli ultimi due anni circa: un'opera di consolidamento strutturale, di risanamento della cripta, di restauro conservativo delle pareti e di sistemazione della cupola. È stato recuperato il secondo piano, mentre al primo sono stati rimossi gli ossari, che incidevano in modo improprio sulle fondazioni. Tra le novità, la realizzazione di nuovi bagni per i visitatori e i percorsi pedonali. Sono stati recuperati il porticato esterno e spazi verdi, con particolare riguardo per il superamento delle barriere architettoniche. Infine è stato fatto l'impianto di illuminazione interna ed esterna.

Simbolo della città

«È un momento simbolico per Venezia, per il Lido e per tutti noi - ha detto il sindaco Luigi Brugnaro - perché ci ricorda il valore della libertà. Il tempio votivo ricorda le persone che hanno perso la vita per la nostra libertà e questo è un messaggio che dobbiamo riuscire a trasmettere ai giovani di oggi e alle generazioni future. Penso davvero che quest’edificio, con i significati che racchiude, testimoni l’unità del Paese». L'assessore Francesca Zaccariotto ha aggiunto che il lavoro fatto «rappresenta anche la sinergia e la passione con cui tecnici, imprese e istituzioni hanno collaborato». «Un monumento - ha detto - che ci permette oggi di ricordare il suo significato storico, ma che vogliamo anche che torni a vivere per i cittadini di Venezia e per tutti coloro che vorranno visitarlo». L’assessore ha poi ricordato la somma investita da patriarcato, Regione Veneto e Comune di Venezia, che ammonta complessivamente a oltre 2 milioni di euro.

"Diviso" tra Comune e patriarcato

Hanno partecipato anche il prefetto Vittorio Zappalorto, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, la vicesindaco Luciana Colle, gli assessori comunali Michele Zuin e Massimiliano De Martin e Paolo Romor, il presidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Danny Carella, e il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa “Marta”. Il tempio ha ricevuto la benedizione del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Seguirà una convenzione per la gestione del bene, nella quale è previsto che il piano terra resti al patriarcato e i due piani superiori saranno gestiti dall’amministrazione comunale.

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