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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Via C.Beccaria

Rapina al Compro oro, commesso picchia e fa fuggire il malvivente

L'assalto venerdì sera. Il delinquente aveva una pistola e un coltello, ma il dipendente lo ha aggredito e ha avuto la meglio nella rissa

Da rapina a mano armata a rissa furibonda. Venerdì sera, in un Compro oro di Marghera, un delinquente ha cercato di farsi consegnare incasso, gioielli e contenuto della cassaforte, ma ha dovuto rinunciare al bottino davanti alla strenua resistenza del commesso del negozio, che è riuscito a metterlo in fuga dopo una feroce colluttazione.

BOTTA DI ADRENALINA – Il rapinatore è entrato nel negozio di via Beccaria a ridosso dell'orario di chiusura, intorno alle 19.20, e, come riporta il Gazzettino, ha subito puntato una pistola in faccia al dipendente dell'esercizio. Il delinquente aveva un cappello calato sul viso e occhiali scuri per mascherare la sua identità, e ha subito preteso l'incasso del giorno, gli ori presenti dietro al banco e il contenuto della cassaforte. Il giovane malcapitato, un ragazzo di 30 anni, gli aveva già consegnato i soldi guadagnati durante la giornata, circa duemila euro, alcuni oggetti in oro e stava spiegando al malvivente che non possedeva la chiava della cassaforte. A quel punto il rapinatore ha chiesto il suo portafoglio. Il giovane cassiere non ci ha più visto: incurante della pistola e del coltello che il rapinatore stringeva tra le mani gli è saltato addosso. I due sono rovinati a terra, colpendosi a vicenda con calci e pugni, fino a che il malvivente non ha deciso di demordere e scappare a gambe levate, dimenticandosi il bottino.

LA DENUNCIA – Il 30enne, ancora scosso dalla rissa, ha chiamato subito il titolare del negozio. Insieme i due hanno sporto denuncia alle autorità. Il rapinatore, racconta il 30enne che l'ha messo in fuga, doveva avere tra i 35 e i 40 anni e aveva una parlata veneta. Il malvivente nella fuga ha lasciato sul pavimento il suo cappello e i suoi occhiali, insieme alla pistola che aveva usato per minacciare il ragazzo, rivelatasi poi essere finta. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Il dipendente ha pagato il prezzo del suo atto il giorno successivo, quando al risveglio ha accusato i colpi infertigli dal malvivente: lividi sul collo, ematomi su tutto il corpo, una gamba tumefatta e un piede gonfio.

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