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Cronaca Jesolo

Tentato omicidio di Jesolo, fermato anche il terzo sospettato

I carabinieri hanno accompagnato in carcere l'uomo che ha messo a disposizione l'appartamento in cui la sera del primo gennaio è stato raggiunto da un colpo di pistola un 25enne

Quando i carabinieri sono entrati in casa sua per una perquisizione non hanno più avuto dubbi. Le tracce trovate sembrano confermare i sospetti degli investigatori che Elton Koka, 33enne albanese, sia uno dei tre sospettati del tentato omicidio di E.D., connazionale di 25 anni che lo scorso 2 gennaio si era presentato in un'abitazione di Jesolo per chiedere aiuto dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba. La vittima è ancora ricoverata all'ospedale di San Donà. 

La sera del primo gennaio Armiol Gioka, 32 anni, e Lefter Disha, 46, entrambi di origine albanese, secondo la ricostruzione dei carabinieri di San Donà e del nucleo investigativo di Venezia avrebbero incontrato E.D. al Gasoline di Jesolo e lo avrebbero accusato di essersi impossessato di una partita di cocaina. La vittima ha negato senza, però, convencerli e loro lo avrebbero fatto salire a bordo di una Jaguar con la quale lo avrebbero portato nell'appartamento di Koka. A premere il grilletto, dentro casa, sarebbe stato Gioka. 

Disha e Gioka erano stati fermati a poche ore dall'episodio e le indagini successive hanno portato alla luce anche il nome di Elton Koka, raggiunto da un provvedimento di fermo emesso dal sostituto procuratore Elisabetta Spigarelli. L'uomo, operaio edile con precedenti, secondo la ricostruzione avrebbe messo a disposizione dei due connazionali la propria abitazione di Eraclea che giovedì mattina è stata oggetto di una perquisizione. Il controllo ha portato a individuare «schiaccianti elementi probatori - si legge in una nota dei carabinieri - a conferma che l’immobile era quello in cui è stato condotto e ferito il giovane albanese». Koka è stato quindi fermato e accompagnato in carcere in attesa della convalida mentre l'appartamento, ora sotto sequestro, sarà oggetto di analisi da parte dei carabinieri del Ris di Parma.

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