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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mestre Centro

Terapie del dolore: a New York studiano le tecniche dell'ospedale dell'Angelo

La nuova tecnica è una valida alternativa all'intervento chirurgico: lo studio che viene pubblicato a New York dimostra come il 72% dei pazienti trattati a Mestre ha avuto una riduzione duratura e consistente del dolore

Tra le nuove tecniche per la cura del dolore discusse in questi giorni a New York, ce n’è una in cui eccelle l’ospedale dell’Angelo. “Il contesto è stato il congresso mondiale del World Institute of Pain – spiega il direttore generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben – che ha visto riuniti i massimi specialisti mondiali, e che ha coinciso con la giornata del Sollievo celebrata in tutto il mondo nei giorni scorsi. In quel congresso è stato presentato uno studio sulla nuova terapia contro il dolore, la cosiddetta ‘neuromodulazione con radiofrequenza pulsata’, studio che riassume e descrive proprio gli esiti dell’esperienza fatta all’Ospedale dell’Angelo, dall’équipe del nostro Primario Calcarella in collaborazione con l’Università di Padova. La ricerca sarà ora pubblicato nella prestigiosa rivista del World Institute of Pain”. 

“Usiamo sottilissimi elettrocateteri – spiega il dottor Giuseppe Calcarella, primario di Terapia Antalgica all’ospedale dell’Angelo – cioè ‘tubicini’  dotati in punta di 3 elettrodi con cui entriamo nello spazio peridurale del canale vertebrale, e con i quali portiamo una stimolazione elettrica sulle radici nervose, proprio là dove, tra una vertebra e l’altra, si produce il dolore”.

La ‘neuromodulazione con radiofrequenza pulsata’ è una tecnica sofisticata e praticata solo in alcuni ospedali. Richiede la disponibilità di attrezzature costose – gli elettrocateteri di ultima generazione costano intorno ai 1700 euro – e richiede la peculiare specializzazione al loro utilizzo: “Risalendo il canale vertebrale – spiega il primario – sotto guida radioscopica raggiungiamo con l’elettrocatetere il punto in cui una radice nervosa è schiacciata o infiammata da un’ernia del disco, o è pizzicata da un’alterazione della colonna. Arriviamo alla sorgente del dolore, sia a livello lombare che dorsale e anche cervicale. E proprio in quel punto trattiamo con un campo elettrico particolare  la parte di tessuto nervosa infiammata. Interrompiamo così l’origine del dolore e impediamo che si propaghi lungo gli arti sia superiori che inferiori, come ad esempio nei frequentissimi dolori di sciatica”. Attraverso l’elettrocatetere, utilizzato da chi lo sa governare, è possibile inoltre iniettare in loco cortisone, anestetici o enzimi che sciolgono le aree cicatriziali, esiti dell’infiammazione cronica; e lo stesso passaggio del catetere attraverso il canale vertebrale può avere un effetto positivo, anche di semplice “pulizia” delle aree infiammate. “Lavoriamo in anestesia locale – conclude il dottor Calcarella – così che il paziente può collaborare con la terapia confermando o meno la diminuzione del dolore e il raggiungimento degli obiettivi terapeutici”.

La nuova tecnica è una valida alternativa all’intervento chirurgico: lo studio che viene pubblicato a New York dimostra come il 72% dei pazienti trattati a Mestre ha avuto una riduzione duratura e consistente del dolore. La ricerca, firmata dal dottor Calcarella, dai suoi collaboratori  e dal dottor Ulderico Freo, neurologo anestesista dell’Università di Padova, evidenzia come la nuova terapia può essere utilizzata anche dopo l’intervento chirurgico, sempre al fine di ridurre il dolore. La nuova tecnica ha dimostrato di saper dare risultati importanti anche su pazienti che erano già stati operati con esito negativo.

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