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Cronaca

Terremoto: nuova scossa intorno alle 15 nel Veneziano, i danni nel Veneto

Sono soprattutto chiese ad aver subito danni, i controlli si stanno concentrando principalmente nelle scuole, molte le chiamate ai vigili del fuoco, lievi malori nel centro storico lagunare

Dopo quella di stanotte che, intorno alle 4, ha fatto svegliare e rovesciare sulle strade molte persone (seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 gradi alle 5.35 e un’altra di 2.9 gradi alle 5.44), una nuova scossa di magnitudo 5.1  ha fatto tremare questo pomeriggio, poco dopo le 15, il Veneziano. Il movimento è stato avvertito da Chioggia a Portogruaro, ma anche nel centro di Mestre e a Venezia, facendo squillare nuovamente il centralino dei vigili del fuoco. Al momento nessuna segnalazione di danni, solo molta paura.

IL DRAMMA IN EMILIA
Critica rimane la situazione in Emilia Romagna. Per ora una cinquantina sono i feriti, almeno 4.500 gli sfollati e 7 le vittime accertate del terremoto: 4 erano operai, rimasti uccisi dal crollo dei capannoni in cui stavano lavorando, in provincia di Ferrara (2 alla Sant’Agostino Ceramiche, un terzo alla fonderia Tecopress di Dosso e un altro ancora in una azienda di polistirolo a Ponte Rodoni di Bondeno). Le altre tre vittime sono morte per lo spavento procurato dall’insolita e drammatica situazione: una ultracentenaria di Sant’Agostino, una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per lavoro e una ferrarese di 86 anni.
Una squadra dei vigili del fuoco di Venezia è partita questa mattina per prestare soccorso a Bondeno (Ferrara), uno dei territori più colpiti del sisma. Sempre in mattinata dal nucleo di Tessera si è alzato un elicottero dei pompieri, con i funzionari del comando di Modena, per sorvolare la zona da Finale Emila a Mirandola e valutare lo stato dei danni.

I DANNI IN VENETO
In Veneto sono stati rilevati: 5 eventi sismici nella provincia di Rovigo, di cui il principale delle ore 4:35 di magnitudo 4.33, con epicentro stimato nell’area a 5 km da Occhiobello; 10 eventi sismici nella provincia di Verona di cui il principale delle ore 4:25 di magnitudo 3.85 con epicentro stimato nell’area a 2 km da Minerbe; infine 1 evento sismico nella provincia di Padova, alle ore 4:30 di magnitudo 4.05 con epicentro stimato nell’area a 3 km da Este.

Nel rodigino sono soprattutto delle chiese ad aver subito dei danni: si tratta di quelle di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Calto, Occhiobello, Castelmassa, Ceneselli, Bergantino e Melara, tutte rimaste chiuse questa mattina. A Ficarolo i danni maggiori si sono avuti nel campanile (uno dei più alti del Veneto) e con il crollo del tetto all'altezza del presbiterio. Sempre a Ficarolo, a scopo precauzionale, è stata evacuata una palazzina accanto all'edificio religioso e le famiglie sono state alloggiate al palazzetto dello sport. Anche a Calto, una parte dei residenti della casa di riposo è stata trasferita, sempre a scopo precauzionale, in alloggi più sicuri. A Ceneselli stamattina il sacramento della Comunione per 15 bambini è stato celebrato nella palestra comunale.
L'assessore regionale all'economia Marialuisa Coppola, sentiti il presidente della regione Veneto Luca Zaia e gli assessori ai Lavori Pubblici e al Bilancio, ha preannunciato che "martedì in giunta saranno affrontati i dettagli per verificare la possibilità di un provvedimento straordinario che metta a disposizione le risorse necessarie a garantire la staticità e i lavori più urgenti sugli edifici sacri dei comuni polesani".

A Vicenza il terremoto ha causato solo un crollo di calcinacci dalla chiesa di Santo Stefano, ma in via precauzionale il sindaco Achille Variati ha ordinato controlli in tutte le scuole di proprietà comunale "per scongiurare brutte sorprese al suono della campanella di lunedì mattina". Saranno passati in rassegna tutti gli edifici scolastici, dai nidi alle scuole medie. Sopralluoghi tecnici più approfonditi saranno invece riservati a una mezza dozzina di scuole per le quali quest'estate sono in programma interventi di ristrutturazione, e per le storiche scuole elementari Cabianca e Lioy, le cui strutture sono in muratura senza telai in cemento armato. Si tratta, comunque, ha fatto sapere il sindaco “di una misura puramente precauzionale”.


Un incendio si è sviluppato poi nel fienile dell'azienda agricola "Barausse Roberto & Stefano" a Dueville, sempre nel vicentino, in località Povolaro, per cause in corso di accertamento: le fiamme hanno bruciato circa 80 rotoballe di fieno, per un danno di circa 15.000 euro.

A Padova i principali monumenti non sembrano aver subito danni. Transennamenti precauzionali sono stati effettuati sull'oratorio di San Rocco (che fa parte del complesso di palazzo Moroni, sede del municipio), per un movimento della copertura, e su un angolo del cortile del museo degli Eremitani, dove i tecnici condurranno la ricognizione statica su un cornicione. Il sindaco di Padova Flavio Zanonato ha coordinando, dalle prime ore di domenica mattina, le operazioni di controllo in città sugli edifici pubblici: “Stiamo controllando gli edifici scolastici in maniera da riaprire le scuole domattina con una ragionevole tranquillità, non abbiamo evidenza di danni o emergenze particolari in città", ha dichiarato.

Nel centro storico di Venezia, dove nella notte è stata avvertita una sola scossa, sono stati registrati alcuni lievi malori.

Migliaia le telefonate ai vigili del fuoco, che riferiscono di un particolare allarme tra la popolazione. Il Suem di Rovigo ha soccorso una decina di persone per lievi infortuni dovuti al precipitoso abbandono delle abitazioni. Il servizio protezione civile del comune di Venezia ha dato, infine, la propria disponibilità per l'invio delle attrezzature necessarie all'allestimento di aree di accoglienza per la popolazione sfollata: al trasporto e all'allestimento delle aree provvederanno alcuni gruppi di volontari comunali della protezione civile.

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