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Cronaca

Venezia "trema" e si scopre fragile: "Sessanta milioni per renderla sicura"

Continuano le segnalazioni di crepe e problemi dopo il terremoto di martedì. La città intanto aspetta ancora i fondi stanziati nella Legge Speciale. Controlli a tappeto in tutte le scuole

Che Venezia sia fragile lo si sapeva prima e lo si saprà anche dopo il terremoto. Ciò che le due scosse di martedì scorso hanno dimostrato, per l'ennesima volta, è che la città ha bisogno di soldi, tanti, per la manutenzione "globale" di tutti i palazzi e le chiese bisognosi di cure. E soldi, tanti anche in questo caso, in verità sarebbero stati stanziati ma non sono ancora arrivati a rimpinguare le casse di Ca' Farsetti, già in crisi di per sé. "Servono 60 milioni di euro per mettere in sicurezza Venezia", spiega dalle colonne del Gazzettino l'assessore ai Lavori pubblici Ezio Micelli. Risorse già previste all'interno della Legge Speciale, che a fine marzo avevano fatto annunciare al sindaco Giorgio Orsoni una causa nei confronti dello Stato per il ritardo (di anni) negli stanziamenti. Anche perché ora si è aperta la "caccia alla crepa", ma non serviva certo il sisma per accorgersi che per la città lagunare ce ne sono tante.

Anche stamattina, infatti, il centralino dei vigili del fuoco ha continuato a squillare per le chiamate di cittadini preoccupati per i segni lasciati dal sisma. I pompieri sono impegnati sia a Venezia, sia in provincia, ma la situazione in ogni caso sembra essersi stabilizzata. Controlli a tappeto da parte degli enti locali fino a venerdì negli istituti scolastici, tra cui rimangono chiusi fino a lunedì prossimo la scuola materna Terese e l'asilo nido Tiepolo, a Castello. Crepe e problemi alle travature in due aule per la prima struttura, accertamenti necessari per la seconda. Rimane chiusa al pubblico anche la basilica di San Barnaba, dove si erano riscontrate delle crepe. La situazione verrà approfondita nei prossimi giorni. Problemi, poi rientrati, erano stati segnalati anche nella chiesa di San Simeon piccolo e in quella di Sant'Andrea.

Riaperti al flusso di cittadini e turisti i Giardini Papadopoli, "teatro" della caduta della statua che ha fatto il giro del web. Il manufatto non verrà più posizionato in cima a una delle colonne d'ingresso dei giardini, ma, con ogni probabilità, vicino alle due poggiate a terra che guardano verso il Canal Grande. La statua "gemella", posta sull'altra colonna d'ingresso, verrà tolta e messa in sicurezza.

Intanto sono anche gli edifici privati a essere caratterizzati da distacchi di intonaco e crepe. Ieri segnalato un camino pericolante in zona Castello e problemi in molti palazzi anche della terraferma mestrina.

 

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