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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Terremoto a Venezia: giù pennone in Arsenale, Orsoni: "Fracking criminale"

Continua la conta dei danni del sisma in Laguna: stamattina il crollo davanti al museo Navale, intanto calle Gritti a San Marco è stata chiusa alla viabilità pedonale per alcune crepe

Dopo l'ultima scossa di magnitudo superiore a 5, avvertita ieri sera, attorno alle 21.20, anche in provincia di Venezia, continua la conta dei danni e delle conseguenze negative sul territorio. Stamattina a Venezia un pennone portabandiera in zona Arsenale, davanti al Museo Navale è caduto a terra. Evitate, fortunatamente, conseguenze più gravi, dato che nessuno stava passando di lì al momento del crollo. L'allarme è partito da un residente, il quale, udito un forte tonfo, ha avvisato prontamente i vigili del fuoco. L'altro pennone è stato, a scopo precauzionale, già messo in sicurezza.

 

Intanto una calle del centro storico veneziano, Calle Gritti a San Marco, è chiusa alla viabilità pedonale, a causa della presenza di alcune crepe sui quattro archi di sostegno tra i palazzi, posizionati all’inizio della strada. Gli unici ad avervi accesso sono, ovviamente, i frontisti. In seguito alla segnalazione del dissesto, giunta da un passante, sul posto sono giunti i vigili del fuoco, i quali hanno indicato il rischio di pubblica sicurezza alla direzione Progettazione Esecuzione lavori del Comune di Venezia.

 

Gli archi, posti all'inizio della calle, hanno funzione di "distanziatori", son usati per far sorreggere reciprocamente due immobili antichi e vicini. Le crepe, secondo i vigili del fuoco, potrebbe esser state presenti anche prima delle ultime scosse di terremoto, tuttavia queste ultime ne hanno sicuramente accentuato la portata e la pericolosità. Ora - spiega la direzione lavori del Comune - si procederà quanto prima con un intervento di messa in sicurezza dei manufatti per garantire la pubblica incolumità.

 

Il terremoto fa crollare una statua ai Giardini Papadopoli

ORSONI E IL FRACKING - "Se fossero dimostrate, sarebbero pratiche criminali". Così il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, commentando le ipotesi sollevate da alcuni che le fratturazioni idrauliche della roccia conseguenti a trivellazione, con termine tecnico 'fracking', possano comportare un lieve rischio sismico. "Sarebbero pratiche criminali - dice - perché per qualche profitto di imprese anche nazionali verrebbero messi a repentaglio questi territori e la vita delle nostre popolazioni. Mi auguro siano notizie non vere - conclude il sindaco - perché altrimenti bisognerebbe attivare azioni di contrasto molto serie".

 

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PORTO MARGHERA - Tutte le aziende di Porto Marghera a rischio di incidente rilevante hanno effettuato le verifiche degli impianti industriali in relazione alla classificazione del basso livello di rischio". Lo ha detto il rappresentante dell'Ente Zona Industriale durante un vertice allargato oggi in Prefettura a Venezia riguardo al rischio sismico negli impianti industriali del polo chimico veneziano. "Per quanto riguarda le altre strutture e i capannoni adibiti a deposito, in particolare di quelle realizzate prima del 2003 - prosegue una nota diffusa in serata dalla Prefettura - verrà svolta un'azione di sensibilizzazione nei confronti degli imprenditori, ai fini della azione di verifica". In via sperimentale, sarà anche avviata su tutta l'area interessata "un'attività di micro-zonizzazione sismica" con il supporto dell'ordine dei geologi della provincia.

L'IMPEGNO DEI VIGILI DEL FUOCO VENEZIANI - Si terrà poi il prossimo sabato 9 giugno il cambio di guardia tra i vigili del fuoco lagunari, impegnati a proseguire la catena di solidarietà allacciata con la popolazione emiliana. I 20 addetti partiti domenica mattina e ora in Emilia torneranno in territorio veneziano e, nel contempo, altri 23-25 addetti si metteranno in viaggio verso le tendopoli. Alcune perplessità sono state sollevate circa il "buco" di personale che si potrebbe creare per l'occasione qui in centrale, dato che entrambi i gruppi di soccorritori si troveranno su strada nelle medesime ore, lontani dalle emergenze lagunari.

 

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