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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Salzano

Stroncato a 11 anni dalla leucemia Tommaso Calzavara di Robegano

Il ragazzino giocava a calcio: ha scoperto la malattia dopo uno scontro di gioco. E' morto la notte di Pasquetta dopo un anno di cure a Padova

Non è bastata la sua voglia di vivere, non è bastato un lunghissimo anno di cure, non è bastato nemmeno il trapianto di cellule staminali da parte del padre, proprio il giorno della Festa del Papà. Lui, la sua famiglia e i medici della “Città della Speranza” di Padova ce l’hanno messa tutta, ma la notte di Pasquetta il piccolo Tommaso Calzavara si è spento. Stroncato da una leucemia che nei primi mesi sembrava curabile, e dopo due ricadute si è rivelata fatale. Come riportano i quotidiani locali, a compromettere le funzioni vitali negli ultimi giorni è stata una banalissima polmonite.

Banalissimo è stato anche il modo in cui quella “Linfoblastica acuta” è stata scoperta: durante una partita di calcio, la sua grande passione, Tommaso è uscito dal campo per una botta al polpaccio. Allenatore e genitori hanno capito subito che c’era qualcosa che non andava: i lividi hanno iniziato ad aumentare giorno dopo giorno, passando dalla gamba al resto del corpo. I successivi esami del sangue hanno evidenziato ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato.

La scorsa primavera è iniziato dunque il lungo calvario, durante il quale il ragazzino ha sempre tentato di stare al passo con il programma scolastico. I suoi amichetti hanno concluso l’anno in quinta elementare per prepararsi alla scuola media, lui fin che ha potuto si è fatto assistere dagli insegnanti in ospedale e a casa. Figlio unico, viveva con la mamma Nicoletta e il papà Andrea in un condominio dietro la farmacia di Robegano.

Durante la malattia è stato sommerso dall’affetto di parenti e amici, i compagni di classe hanno preparato per lui anche un emozionante cortometraggio di venti minuti che Tommaso non è però riuscito a vedere. Negli ultimi giorni, infatti, era sedato al reparto di Terapia Intensiva. E’ riuscito ad ascoltare le loro voci con un telefonino, e ha sorriso ancora una volta. Il trapianto del 19 marzo scorso aveva fatto aumentare le speranze, ma il suo quadro clinico è precipitato nelle ultime settimane.

Tommaso giocava a calcio, nel ruolo di difensore, dall’età di cinque anni. Aveva iniziato nelle file della Robeganese Calcio, l’anno scorso vestiva la maglia dello Spinea ma era già pronto a tornare nella squadra del suo paese. Un paese in cui era molto attivo anche con le varie iniziative parrocchiali, visto che era iscritto all’associazione “Noi”. Molti lo ricordano anche per la sua viscerale passione juventina e per quella maglietta dell'idolo Arturo Vidal, portata sempre con grande orgoglio. La data del funerale non è ancora stata fissata perché prima i medici intendono fare ulteriori approfondimenti sullo stato del suo cuore, di certo sarà nella chiesa parrocchiale di Robegano. Studenti e compagni di squadra stanno già organizzando qualche toccante ricordo.

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