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Cronaca Dolo / Via Ettore Tito

Tornado, si mobilitano gli attivisti: organizzato un presidio a Dolo

Si sono riuniti domenica 2 agosto nel giardino dell'ex fornace Velluti i membri di Global Project. Obiettivo: condivisione di progetti e raccolta fondi

Il tornado che ha colpito duramente la Riviera lo scorso mese di luglio è occasione di incontro per gli attivisti di Global Project.

Alle 16 di domenica 2 agosto, infatti, a Dolo, nel giardino dell'ex fornace Velluti, è stata organizzata una manifestazione per raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal tornado, in particolare mobilio ma anche beni di prima necessità, ma anche per fare il punto sulle presunte mosse del governo e della politica per "ripartire". Gli attivisti, infatti, protestano che "non sono previsti sconti sulle tasse di chi ha perso tutto, anzi, il governatore Zaia e la giunta regionale propongono il ricatto della tassazione forzata attraverso l’imposta sulla benzina". Non solo.

A destare preoccupazione, si legge in una nota sul sito internet del gruppo, è anche il nuovo clima: "Dobbiamo adattarci a una “nuova normalità”. La chiama così il meteorologo Luca Lombroso, per farci capire che i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla vita sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Si tratta di una condizione “irreversibile. Il danno è già stato fatto”. Una testimonianza concreta e tragica di quello che significa è stato il violento Tornado - classificabile EF4 secondo l’Arpav, nella scala Enhanced Fujita che va da 0 a 5 - che ha distrutto case e ville venete tra Dolo, Mira e Pianiga, facendo un morto a Sambruson, un ferito grave, e circa novanta feriti. Ma non si tratta di un caso isolato. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, quotidianamente".

Per gli attivisti è necessaria una presa di coscienza: "Ci uniamo all’appello della rete dei comitati della Riviera del Brenta, Opzione Zero, che chiede un’assunzione di responsabilità. “Il consumo di suolo e l’impermeabilizzazione delle superfici, oltre a rendere il territorio più vulnerabile dal punto di vista idraulico, favoriscono anche la formazione delle cosiddette “isole di calore urbano”, un aumento della temperatura dell’aria sopra le zone più cementificate che va ad alimentare proprio le trombe d’aria - si legge nel comunicato di Opzione Zero -. Insistere con le trivellazioni per estrarre petrolio, favorire la costruzione di nuove autostrade, dare via libera ad operazioni come Polo Logistico a Dogaletto o Veneto City significa riproporre politiche vecchie, inadeguate, e soprattutto irresponsabili”.

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