Tornelli sugli autobus Actv, Usb: "Irregolari, meglio il bigliettaio"
Il sindacato torna a criticare la scelta di installare le sbarre anti "portoghesi" sui mezzi pubblici, portando a riprova una circolare del ministero
Si torna a parlare di mezzi pubblici, di “portoghesi” e di tornelli automatici. Se a Venezia i nuovi varchi degli imbarcaderi hanno sollevato non poche perplessità, in terraferma c'è chi vuole proporre il ritorno del bigliettaio di bordo come alternativa alle sbarre automatiche da installare sulle porte degli autobus. A portare avanti l'idea, già suggerita mesi fa, è sempre Usb, che però questa volta ha “dalla sua” anche una circolare del ministero dei Trasporti che boccia in pieno la sperimentazione iniziata tra Mestre e Marghera.
UNA SOLA PORTA – La nota diffusa da Roma, infatti, pone criteri ben specifici per l'installazione di tornelli automatici sugli autobus: si va dalla spinta necessaria a “forzarli” (elemento fondamentale in caso di emergenze, dato che le sbarre non devono impedire ai passeggeri di abbandonare il mezzo) ai sistemi di controllo e verifica delle irregolarità, ma a costituire il cavallo di battaglia di Usb è il paragrafo in cui il ministero specifica che i tornelli andranno installati “unicamente nella porta di servizio destinata ai passeggeri”. Nell'autobus già attrezzato da Actv, il numero 188, i blocchi elettronici sarebbero invece attivi su tutte e tre le porte, andando quindi contro alle regole stabilite ai Trasporti.
PORTOGHESI E CONTROLLORI – Il mezzo sperimentale veneziano, che avrebbe dovuto circolare sui percorsi delle linee H1, H2 e 20, ha visto in realtà poche corse effettive e, appunto, solo lungo le direttrici secondarie del traffico cittadino. Anche questo da Usb è visto come conseguenza di un progetto non valido, che porta a ritardi e disservizi per tutti i viaggiatori. Per risolvere il problema dei cosiddetti “portoghesi”, come già anticipato, il sindacato suggerisce invece di ridare vita alla figura del “bigliettaio di bordo” che, a suo parere, “presumibilmente comporterebbe un intervento più efficiente rispetto alla puntualità dei mezzi e forse meno costoso del sistema tornelli”, almeno sulle linee cittadine più trafficate.
