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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dal suo toy boy diventa uno stalker: un diciottenne arrestato a Mestre

Il giovane è finito in manette martedì dopo che la sera precedente aveva danneggiato la vetrina del negozio di San Polo della malcapitata

Doveva essere il suo toy boy. Giovane, energico e spensierato come solo gli adolescenti possono essere. Un diciottenne, però, da amante in breve tempo si è trasformato in stalker. Per questo nei suoi confronti lunedì sera sono scattate le manette per atti persecutori. Vittima della sua furia la ex compagna, una commerciante 40enne mestrina con un negozio a San Polo che da qualche settimana aveva deciso di troncare quella relazione con un ragazzo di due decenni più giovane di lei. Residente a Campalto.

Ma il diciottenne non ha accettato la sua decisione, dopo una storia che proseguiva dal dicembre scorso. Tra appuntamenti e incontri. Anzi, ha deciso di dimostrare tutto il suo dissenso nel modo peggiore possibile: scaraventando la donna in settimane d'inferno tra minacce e telefonate a ogni ora.

Fino alla goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo le precedenti segnalazioni della malcapitata alla polizia. Lunedì sera, infatti, il giovane ha raggiunto il negozio della vittima colpendo con violenza (e scheggiando) la vetrina. Anche alcuni fiori hanno subito la furia incontenibile del ragazzo, poi finito anche nella caserma di San Zaccaria dei carabinieri. Da cui è uscito con un provvedimento di ammonimento. Passa qualche ora e verso le 8.30 di martedì lo stalker si è presentato sotto casa della quarantenne. La quale ha chiamato subito la polizia. Le volanti della questura hanno quindi raggiunto il palazzo indicato e hanno sorpreso il diciottenne con atteggiamenti molto "scontrosi". Erano già state urlate più volte minacce d morte, come nelle settimane precedenti. Tanto che lunedì pomeriggio, prima quindi dell'assalto di San Polo, la donna aveva raggiunto la questura per presentare querela nei confronti del diciottenne. Ma le stesse dichiarazioni della malcapitata (che sono valse un ammonimento per l'aggressore) sono state raccolte con fatica poiché il cellulare continuava a suonare. Di continuo. Una situazione che rischiava di sfuggire di mano da un momento all'altro. 

La quarantenne, infatti, era ormai terrorizzata da ciò che avrebbe potuto combinare il suo ex compagno. Durante le fasi dell'arresto continuava a sporgersi dalla finestra per controllare se effettivamente gli agenti lo avessero bloccato. Per paura di vederselo entrare all'improvviso nell'appartamento.

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