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Cronaca Martellago / Via Olmo

"Trasferita perché divenuta madre" Licenziata "incassa" risarcimento

Una ditta di Olmo di Martellago è stata condannata al pagamento di 20mila euro a una signora spostata per tre mesi alla Giudecca

Trasferita alla Giudecca, lei che prima lavorava nella sede di Zelarino per un'azienda di Olmo di Martellago. Dopo due mesi, poi, viene licenziata in tronco. Un incubo durato da ottobre a dicembre 2012 per una donna che ha avuto, secondo il giudice del lavoro di Venezia, la sola colpa di essere diventata madre. Dopo aver perso il lavoro, infatti, la malcapitata si è rivolta all’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Venezia, che ha intentato una causa contro la decisione di sollevare dalla propria occupazione la donna, che una volta tornata dalla maternità si è vista trasferire e "dequalificare".

L'azione ha riscosso successo un anno più tardi, "incassando", tramite una ordinanza del giudice di pace del 30 ottobre scorso, un risarcimento a favore dell'assistita di 20mila euro. La pratica discriminatoria è stata ravvisata dal tribunale solo in merito al trasferimento (lei, madre di due bambini piccoli costretta a viaggi lunghissimi). La richiesta di reintegro della donna al lavoro, invece, non sembrerebbe essere stata accolta.

"L’istruttoria svolta prova in modo pieno e certo la pretestuosità del trasferimento e dal carattere evidente di tale pretestuosità è desumibile l’effettiva riconducibilità del provvedimento allo stato di madre della lavoratrice - dichiara il giudice del lavoro - Non c'è logica alcuna, né strategica, né imprenditoriale in senso ampio, nella scelta dell’azienda di assegnare una lavoratrice madre di due bambini in tenerissima età a una sede per lei così disagevole, costringendola a tempi di trasferimento oltremodo penalizzanti, sapendo di volerla, e doverla, licenziare".

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