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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Mobilità in comune di Venezia: luci e ombre nei dati presentati dall’Aci

Bene la velocità dei bus, male la quota delle sanzioni destinata alla sicurezza stradale, ecco la ricerca realizzata dalla Fondazione Caracciolo

Il comune di Venezia è in testa alla graduatoria nazionale per la velocità commerciale dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale: 22,1 chilometri all’ora. Un primato che condivide con le città di Perugia e Trento. E nel confronto internazionale è superata solo da Helsinki dove bus e tram sfrecciano a una media di 26 chilometri orari.

BENE E MALE - “È un dato senza dubbio positivo – osserva Giorgio Capuis, presidente dell’Aci veneziana commentando i risultati della ricerca sulla mobilità urbana realizzata dalla Fondazione Caracciolo in occasione del VI Forum internazionale delle Polizie Locali tenutosi a Riva del Garda su iniziativa dell’Automobile Club d’Italia – ma ad esso fa da contro altare il dato meno positivo che riguarda l’incidenza dei ricavi da biglietti sul totale dei costi delle aziende di trasporto pubblico su gomma, in quanto Venezia arriva al 32,65%, poco sopra la media nazionale, ma molto al di sotto di Regno Unito (84%), Germania (60%), Svezia (55%)”. Va ricordato, infatti, che una legge italiana del 1997 impone che a livello locale gli introiti dei biglietti coprano almeno il 35% delle spese complessive del TPL, ma solo 5 dei 20 capoluoghi di regione riescono a rispettare questo parametro (Milano, Firenze, Bologna, Ancona e Perugia). La ricerca, commissionata da Aci, evidenzia un altro primato per Venezia relativo all’indice di ciclabilità grazie ai 10,71 metri equivalenti di pista ciclabile ogni 100 abitanti. Va invece male sul fronte della quota delle sanzioni stradali (nel 2012 sono state 118.437) destinata alla sicurezza stradale: soltanto il 41%, uno dei dati più bassi a livello nazionale.

ANCORA INDIETRO - “Lo studio – fa presente Capuis – copre un vuoto informativo su un tema centrale per la competitività del Paese, che è quello della mobilità delle aree urbane. I dati mostrano un’Italia divisa e in forte ritardo rispetto all’Europa. Mi auguro che queste statistiche, elaborate da Aci, possano stimolare una seria riflessione sulle priorità della politica dei trasporti, che dovrebbe concentrare risorse e volontà istituzionale per garantire una mobilità sostenibile nelle nostre città”.

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