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Cronaca

Trasporto pubblico su acqua, Cisl e Uil: «Liberalizzare il servizio se necessario»

«Il sindaco inserisca un capitolo di spesa nelle risorse della legge speciale per garantire la mobilità legata alla specificità di Venezia»

«Sulla crisi economica del trasporto pubblico locale (Tpl) veneziano, gomma e acqua, va fatta una valutazione politica sulla liberalizzazione dei servizi». Lo sostengono i sindacati Fit Cisl e Uiltrasporti, in l'allarme per le possibili ricadute sui livelli occupazionali e di reddito dei lavoratori delle aziende del territorio.

«La cassa integrazione non è sufficiente a coprire le necessità delle famiglie, che vivono questa situazione da quasi un anno - spiegano le sigle -. Le risorse del governo stentano ad arrivare - hanno scritto (l'assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti ha però rassicurato, sia sul fronte della copertura dei mancati incassi delle aziende, che il governo starebbe erogando, sia sulle risorse necessarie a pagare i mezzi delle ditte private per garantire il distanziamento, almeno sulla gomma). A fronte di una riduzione dei turisti e delle preoccupazioni che si stanno per questo innescando, chiediamo di considerare che il settore della navigazione garantisce i collegamenti con le isole e la terraferma vitali e indispensabile per la mobilità veneziana. Non è consigliabile rivedere la quantità e qualità delle prestazioni che hanno carattere di essenzialità. Chiediamo al sindaco - hanno concluso - di inserire un capitolo di spesa nelle risorse della legge speciale per garantire il Tpl veneziano, legato alla specificità della città».

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