"Un appello al voto per Casson non snaturerebbe minimamente l’identità dei 5 Stelle, sia perché il programma di Casson somiglia molto al loro, sia perché nessuno chiede loro di allearsi o di spartire: sarebbe un regalo fatto ai veneziani e agli italiani, per evitare che dopo il Mose, le navi mostro, i motoscafi killer e i capolavori griffati, a Venezia qualcuno pensi di asfaltare pure il Canal Grande"

Le parole sono di Marco Travaglio. Il direttore de Il Fatto Quotidiano infatti, con un editoriale sul suo giornale, si è apertamente schierato a favore di Felice Casson e contro il "classico berluschino Brugnaro che viene dal mondo dell’impresa e naturalmente è pieno di business, concessioni e proprietà in Laguna che scatenerebbero una serie di conflitti d’interessi da paura".

Il duro attacco a Brugnaro, che nel frattempo è pronto a firmare l'accordo politico con la Lega Nord che dovrebbe portare, in caso di elezione, la poltrona di vicesindaco a Gian Angelo Bellati, non passerà certo inosservato ed entra come un fendente nella campagna elettorale in vista delle elezioni di domenica.

L'editoriale del giornalista per ora non ha però scalfito le idee del Movimento 5 Stelle. Il candidato sindaco M5S Davide Scano, che nella partita elettorale è giunto terzo e quindi escluso dal ballottaggio ha già dichiarato che i voti non sono di sua proprietà, dunque non dirà chi è meglio votare al ballottaggio. Uno spiraglio però l'ha lasciato, ammettendo che “si tratta di scegliere il meno peggio”, quindi evitare la scheda bianca.