Truffa da 13 milioni di euro ai danni delle banche, tre denunciati

Avevano costruito un "castello di carte" per gonfiare il valore degli immobili in loro possesso. Poi passavano all'incasso, chiedendo mutui e prestiti alle banche senza che effettivamente ci fosse un effettivo cambio di proprietà. Un prestanome acquistava la casa e chiedeva un prestito agli istituti di credito. Ma poi rimaneva tutto nella disponibilità dell'organizzazione.

 

Una vera e propria "rete criminale", con a capo un 60enne originario di Ferrara, dal 2006 era riuscita a truffare gli istituti bancari per 13 milioni di euro. La guardia di finanza di Venezia è riuscita a smascherare il trucco partendo da un'agenzia immobiliare del Lido, dove operava la "mente" dell'organizzazione. Su input di reparti della Finanza di varie parti d'Italia, dove risiedevano gli istituti di credito truffati, le Fiamme Gialle lagunari hanno avviato i controlli e scoperchiato il calderone.

Le carte formalmente erano tutte in ordine. Il 60enne, spalleggiato da due intermediari, tutti denunciati per truffa, davano il "la" alle operazioni immobiliari incassando i soldi per importi gonfiati. In particolare nel mirino dei finanzieri sono finiti quattro immobili sparsi per l'Italia, soprattutto un complesso colonico in Emilia Romagna del valore di circa 9 milioni di euro che è "passato di mano" parecchie volte. I prestanome, naturalmente, prendevano una percentuale su quanto veniva introitato. Il 60enne doveva servirsi di loro anche perché non poteva apparire nominalmente sui contratti per aver già pilotato diversi fallimenti d'azienda.

Oltre a rispondere della truffa da 13 milioni di euro, il gruppo, alla luce delle transazioni effettuate, dovrà rispondere anche di un danno all'erario per la detrazione indebita di 2 milioni e mezzo di Iva, e dovranno pagare tasse per 526mila euro. Soldi che probabilmente lo Stato prenderà rivalendosi sugli immobili.