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Cronaca

Truffa diamanti, tre casi veneziani: «Le banche devono risarcire»

Adico sta seguendo il caso di tre veneziani, che avrebbero investito in diamanti 45mila euro

Il primo caso seguito dall’Adico risale a gennaio 2018. Gli altri due, invece, allo scorso autunno. Il tutto per un investimento complessivo di circa 45mila euro. In una stagione davvero nera per i risparmiatori, anche la questione dei diamanti, esplosa in questi giorni sugli organi di stampa, è diventato uno dei temi seguiti dall’associazione presieduta da Carlo Garofolini.

In tutti e tre i casi, le "vittime" sono investitori veneziani mentre differenti sono gli istituti di credito coinvolti. La compravendita riguarda l’acquisto (fra il 2011 e il 2014) di cinque diamanti di valore variabile dai 6 ai 14mila euro l’uno. Un investimento presentato dai funzionari delle banche come sicuro, fruttifero, non rischioso per il capitale conferito, come specificato dagli stessi risparmiatori. Ma che in realtà avrebbe nascosto un tranello, come denunciato dai legali dell’associazione: le quotazioni di mercato indicate al momento dell’acquisto sarebbero state in realtà i prezzi di vendita liberamente determinati dalla società che li immetteva, prezzi superiori al valore reale delle pietre.

«Come evidenziato per la vicenda delle banche popolari venete - spiega Carlo Garofolini - anche in questi casi contestiamo alla banca di non aver agito con la dovuta diligenza, correttezza e trasparenza. Se le persone che si sono rivolte a noi avessero conosciuto le reali condizioni dell’investimento, non avrebbero mai accettato il contratto».

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