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Cronaca Spinea

"Hai ereditato 11 milioni e mezzo", ma (forse) è tutta una truffa

Un 59enne di Spinea ha ricevuto una lettera in cui un avvocato afferma che un lontano parente è morto lasciando una fortuna: "Dammi i tuoi dati"

Un'eredità da 11 milioni 600 mila euro. Peccato che, con ogni probabilità, sia tutta una truffa. Perché altrimenti, S.V., 59enne di Spinea, avrebbe di che fare i salti di gioia. Stamattina, infatti, gli è stata recapitata una lettera il cui mittente è una sedicente avvocata "Vanesa Rodriguez S", con studio in calle Velàzquez 55 a Madrid in cui, sottolineando che la comunicazione è "top secret", si spiega che per evitare che vengano confiscati o dichiarati relitti dalla banca i beni depositati dal "mio defunto cliente" (poi viene scritto un nome e il cognome della persona nel mirino della possibile truffa) bisognerebbe fornirle dei dati anagrafici.

La soluzione prospettata? Mettere a disposizione il proprio conto corrente in modo che la banca possa bonificare gli undici milioni e mezzo e togliersi l'impiccio. "Altrimenti i fondi del defunto andranno alla banca del tesoro", spiega l'avvocata.

"Ho deciso di cercare un cittadino italiano autorevole con lo stesso cognome del mio cliente e l'ho contattata - continua la lettera - Quanto Le sto chiedendo è il suo consenso per presentarLa alla banca come parente prossimo del mio cliente". La scrivente, quindi, sta chiedendo al destinatario di truffare l'istituto bancario: trovato il parente (finto), trovata l'eredità (vera). "Il 20% dell'importo sarà destinato a organizzazioni benefiche, mentre il restante 80% sarà diviso tra di noi in parti uguali". Subito dopo un modulo da compilare con i propri dati personali. Gli undici milioni di euro erano e rimarranno solo sulla carta.

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