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Cronaca

Sereni Orizzonti, truffa aggravata al settore sanitario: 8 in manette

Blitz questa mattina della guardia finanza. Nell'occhio del ciclone la Sereni Orizzonti. Arrestato anche il socio di maggioranza Massimo Blasoni.

La guardia di finanza di Udine ha scoperto un sistema di frode in materia di spesa socio-sanitaria, ai danni dei bilanci delle regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Nello specifico, la Sereni Orizzonti, società attiva nel settore dell'assistenza per anziani e nella gestione di comunità terapeutiche per minori e adolescenti, avrebbe percepito illecitamente contributi pubblici per oltre 10 milioni di euro, presentando alle aziende sanitarie territorialmente competenti rendicontazioni non veritiere sugli standard quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati nelle proprie strutture. Il gip di Udine, Mariarosa Persico, ha disposto 9 misure cautelari personali per truffa aggravata, di cui 4 custodie in carcere, 4 arresti domiciliari e un obbligo di dimora.

Quattro in manette 

In manette è finito Massimo Blasoni, imprenditore udinese titolare del 62,63% del capitale sociale della holding che gestisce le varie strutture in giro per l'Italia. Gli altri condotti in carcere sono Marco Baldassi, consigliere del cda, Judmilla Jani, direttrice di Area I e in passato delle strutture venete, e Federico Carlassara, responsabile dell'ufficio personale.

Aggiornamento giugno 2023: riportiamo quanto riferitoci, in nome e per conto della Sereni Orizzonti e di Massimo Blasoni, dall’avvocato Fausto Discepolo: «Detto procedimento ha trovato definizione mediante applicazione pena su richiesta delle parti avanti al G.I.P. del Tribunale di Udine, ove il reato è stato derubricato alla ben più lieve ipotesi di frode nelle pubbliche forniture di cui all'art. 356 c.p. - che, per come interpretato dalla giurisprudenza, consiste sostanzialmente in un inadempimento ai contratti di pubblica fornitura - calcolando un danno complessivo nell'ordine di meno di un terzo di quello inizialmente contestato».

Le indagini della Finanza

Stando alle indagini delle fiamme gialle, le strutture operative della società per massimizzare i profitti d’impresa avrebbero compresso al massimo il costo del personale, erogando prestazioni diverse per quantità e qualità rispetto agli standard previsti. Di conseguenza, l'assistenza ad anziani e minori sarebbe stata deficitaria, tanto da pregiudicarne benessere e salute. Il personale avrebbe anche rendicontato maggiori ore di assistenza socio-sanitaria, includendo anche quelle effettuate da personale privo delle necessarie qualifiche e, di fatto, impiegate solo nei servizi di pulizia e di cucina. La documentazione che attestava le presenze giornaliere degli operatori assistenziali e le ore di lavoro realmente prestate sarebbe stata sistematicamente distrutta o nascosta agli organi di vigilanza.

Il sistema di frode

Il sistema di frode è emerso nel corso di una verifica fiscale condotta dalle fiamme gialle di Udine, durante la quale i finanzieri si erano accorti di alcune criticità nella rendicontazione degli oneri alle aziende sanitarie. Da qui sono partite le indagini, che hanno permesso di acquisire le prove delle attività illecite su più strutture ed individuare i responsabili, manovrati da Baldassi, socio di maggioranza della società che, pur non avendo alcun ruolo amministrativo, avrebbe attuato con i suoi collaboratori una politica aziendale volta a massimizzare i profitti, consapevole di truffare le aziende sanitarie.

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