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Cronaca

Finto sms: «Anomalia sul tuo conto». Rubati 60mila euro a un dipendente di banca

Con la truffa del finto sms i pirati informatici sono riusciti a svuotare il conto corrente di un bancario

È cominciato tutto con il solito messaggio esca, ricevuto tramite sms: «Abbiamo rilevato un accesso anomalo sul tuo conto». Poi, la telefonata del sedicente operatore della banca e i suggerimenti per risolvere l’inghippo all’interno di una pagina internet in tutto e per tutto riconducibile a quella dello stesso istituto di credito. È così che i pirati informatici sono riusciti a svuotare ancora una volta un conto corrente, sottraendo, in questo caso, circa 60mila euro tramite numerose e ignote transazioni. La novità? Semplice. La vittima, nello specifico, è proprio un dipendente di banca che lavora in una filiale mestrina. 

La storia segue il consueto iter. Il dipendente riceve un sms sulla chat stessa della banca che recita così: “Abbiamo rilevato un accesso anomalo nel suo conto, verifica qui». A questo punto, l’uomo clicca sul link indicato nel messaggio e poi viene indirizzato in una pagina internet del tutto riconducibile a quella della banca. Poi, viene contattato dal sedicente operatore che lo invita ad effettuare alcune operazioni di verifica, confermate poi via sms con la comunicazione degli storni effettuati per eliminare le transazioni sospette. La telefonata si conclude con l’invito ad riaggiornarsi il giorno seguente. La mattina dopo, però, il bancario, controllando con difficoltà il proprio home banking, scopre suo malgrado l’esistenza di varie transazioni che hanno sottratto dal conto poco meno di 60mila euro.

«Qui i malviventi non si approfittano delle debolezze e delle fragilità dei potenziali clienti - commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Tra le vittime ci sono dipendenti di banca, professionisti di vario genere, come commercialisti o avvocati, addirittura un ex sindaco. Questa frode sta spopolando da due anni e ci casca chiunque a meno che il messaggio non arrivi a chi non è correntista di quel determinato istituto di credito. Noi, dunque, chiederemo il rimborso totale della cifra sottratta perché tutto ruota attorno alle falle dei sistemi di sicurezza che non possono permettere questi clamorosi raggiri».

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