Tutto pronto per un tuffo a Venezia: addosso solo il costume da bagno, decisi a buttarsi nell'acqua del canale per un'esperienza certamente da raccontare. Peccato che sia vietato, oltre che pericoloso e poco igienico. I ragazzi intercettati mercoledì in campo San Vio forse non lo sapevano, ma comunque ha fatto bene una residente veneziana a intervenire e redarguirli, spiegando loro in due lingue che a Venezia non ci si può tuffare nei canali.

Il gruppetto - da quanto si deduce dal video girato dalla stessa veneziana e poi pubblicato su Facebook - non ha fatto storie, ha incassato il cazziatone e si è allontanato dalla riva. L'intervento della donna ha riscosso poi parecchio successo sul social network, e il filmato ha totalizzato più di centomila visualizzazioni, oltre che tantissime condivisioni e commenti: segno che il problema evidentemente è piuttosto sentito e che il comportamento della veneziana è stato apprezzato dagli utenti.

È una questione di rispetto per la città, ma anche, come detto, di sicurezza: inutile ricordare l'enorme quantità di imbarcazioni che transitano in Canal Grande in tutti i momenti della giornata, rendendo pericolosissimo per un bagnante trovarsi nelle acque del rio. Situazione analoga poche ore più tardi, stavolta in corrispondenza della stazione Santa Lucia: in questo caso l'"impresa" è riuscita ad alcuni turisti che sarebbero stati visti addirittura attraversare il Canal Grande, approfittando dell'oscurità (era tarda sera) e del minor traffico acqueo. Insomma, i visitatori "maleducati" non sono mai mancati, ma qui sembra che stia diventando un vizio.