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Cronaca

Turismo, Apt: a rischio 50 posti di lavoro e la liquidazione dell’azienda

Con la nuova legge, che prevede dal 2015 l'eliminazione delle funzioni turistiche di informazione e accoglienza trasferite alla Provincia, si presenteranno alcuni problemi tra cui il futuro occupazionale dei dipendenti della società

Incontro venerdì tra la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Venezia e delle località turistiche del litorale veneziano per discutere delle costituzione delle o.g.d, le organizzazioni di gestione delle destinazioni turistiche sul territorio provinciale veneziano, e futura città metropolitana, come previsto dalla nuova normativa regionale sul turismo.

APT, CHIUDERCI E' COME CHIUDERE PRONTO SOCCORSO

PROBLEMA OCCUPAZIONALE. Una riorganizzazione che tra gli aspetti più rilevanti segnalati e condivisi nel corso della riunione ha evidenziato il problema della ricollocazione e occupazione del personale di Apt: in passato già decurtato da 115 a 69 persone, potrebbe vedere a rischio anche altre 50 persone, oltre ad un’ipotetica messa in liquidazione della società. Inoltre tra gli altri problemi anche le future modalità di organizzazione del servizio di accoglienza e informazione turistica, il reperimento dei finanziamenti da parte dei Comuni per gestire i servizi e garantire le risorse umane necessarie. Per ovviare il problema dei costi di gestione, la Provincia mette a disposizione dei Comuni interessati anche le proprie sedi, il proprio patrimonio immobiliare, che ospita gli iat provinciali di Jesolo e di Chioggia.

LE PAROLE DELLA PRESIDENTE ZACCARIOTTO. Il Presidente Zaccariotto precisa: “In questi anni abbiamo compiuto grandi sforzi per garantire e migliorare il servizio erogato ai comuni e ai turisti. E va ricordato che la legge del 2013 non ci ha trovato impreparati, tutt’altro, perché in cinque anni abbiamo razionalizzato i costi degli uffici, parallelamente abbiamo ridotto il numero dei siti per tagliare i costi di gestione e non solo non abbiamo aumentato la struttura, ma siamo passati da 115 dipendenti a 69. Oggi certamente il problema principale per noi, oltre a quello di organizzazione del servizio, è il futuro di queste 69 persone; se sappiamo che tre andranno in quiescenza, e 16 sono risorse trasferite ed entrati per concorso pubblico, altre cinquanta persone vedono a rischio il loro immediato futuro occupazionale. Si tratta di personale esperto, specializzata, un patrimonio di conoscenze in una provincia che è la prima in Italia e nel Veneto per arrivi e presenze turistiche. Altro aspetto da non trascurare è che noi in questi anni abbiamo garantito un’informazione plurale, unitaria, non solo di Venezia città d’arte - che resta un traino formidabile a livello mondiale e le va assolutamente riconosciuto questo primato, non solo delle spiagge veneziane, ma anche dell’entroterra, valorizzando tutti gli aspetti che compongono la nostra ricca offerta turistica.  Questa è stata la logica che ci ha guidato. Abbiamo ragionato già in termini di città metropolitana, e come istituzione pubblica non abbiamo privilegiato realtà a discapito di altre”.

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