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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Lido / Piazzale Santa Maria Elisabetta

"Mancano le corse per il Lido", 28enne ruba un vaporetto e fugge

Incredibile vicenda, tra speronamenti e approdi disastrosi. Un kosovaro ubriaco verso le 3 di domenica notte ha seminato il panico in laguna

Erano le tre di notte e voleva assolutamente raggiungere il Lido. Ma visto che secondo lui, proprio come affermerà con disarmante linearità davanti ai poliziotti, "l'isola non è sufficientemente servita dalle linee di traporto pubblico", ha deciso bene di rubare un vaporetto e di mettersi a navigare in direzione della sua meta. Ubriaco fradicio, naturalmente. Altrimenti una impresa del genere non gli sarebbe certamente balenata in mente. Così I.T., un 28enne di nazionalità kosovara, nel pieno della notte ha raggiunto la zona dell'Arsenale. Tre i battelli segnalati alla deriva, mentre uno veniva indicato all'altezza di San Servolo. Si tratta di quattro imbarcazioni che si trovavano ormeggiati a un pontile Actv per pulizie e controlli. Una volta che il 28enne ha sciolto le cime di uno, anche gli altri sono andati alla deriva.

Dopo circa venti minuti è scattato l'allarme, lanciato dalla centrale operativa dell'azienda di trasporti veneziana, con le volanti lagunari che si sono lanciate all'inseguimento del fuggitivo. Prima di loro ci avevano pensato anche quattro marinai Actv, che si erano messi al timone di un altro vaporetto nel tentativo di raggiungere il 28enne. Naturalmente tutto è stato monitorato secondo per secondo attraverso il sistema GPS.

Ma i segni della "traversata" erano già ben visibili: il kosovaro poco prima aveva già tentato un approdo a Santa Maria Elisabetta causando alcuni danni nella zona di attracco dell'ex Casinò, dopo avere speronato anche il vaporetto degli inseguitori, che si sono dovuti fermare all'imbocco delle canalette di San Nicolò. Troppo elevato il rischio di incagliarsi nelle secche. La svolta proprio in quel momento, quando una volante della questura, dal ridotto pescaggio, ha potuto continuare l'inseguimento affiancando il mezzo in fuga (scafo numero 83) all'altezza del molo di San Nicolò, evitando i ripetuti tentativi di speronamento del "capitano" improvvisato.

A quel punto le forze dell'ordine sono riuscite a salire a bordo del vaporetto, che nel frattempo aveva divelto alcune paline dell'approdo, immobilizzando e arrestando il giovane. Non è stata una operazione semplice: il 28enne ubriaco ha tentato di aggredire gli agenti, venendo fermato a fatica. Solo al termine della vicenda è stato possibile ultimare la conta dei danni, soprattutto per quanto riguarda il battello 83 trafugato, l'unico che aveva un pulsante di accensione "start and stop", come per alcune auto: lo speronamento con l'altro vaporetto inseguitore e i numerosi impatti con paline e moli hanno lasciato segni pesanti sullo scafo. Il "pirata" improvvisato, invece, dovrà rispondere di rapina impropria, venendo portato al carcere di Santa Maria Maggiore. Entrambi i vaporetti, lo speronatore e lo speronato, si trovavano domenica mattina al Tronchetto per gli accertamenti del caso.

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