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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Orsoni: "Mai preso soldi, si occupava di tutto il Pd. Io vittima della vendetta di Mazzacurati"

Giovedì udienza del processo Mose. L'ex sindaco di Venezia esclude rapporti con Sutto, collaboratore di Mazzacurati: "L'iPad con la rubrica era tenuto dalla mia segretaria"

"Non ricordo di averlo visto, lo escludo". Giorgio Orsoni, ex sindaco di Venezia e imputato nel processo Mose per finanziamento illecito ai partiti, allontana ancora una volta da sé le accuse che gli sono rivolte. E ribadisce di non aver avuto rapporti con Federico Sutto, allora collaboratore di Giovanni Mazzacurati, e tantomeno di aver ricevuto "bustarelle" da lui. "Pensa che a una cena del genere io mi intratterrei con il segretario di Mazzacurati? - risponde giovedì al pm Stefano Ancilotto, in riferimento ad un presunto incontro durante una cena ristretta dopo il concerto di Natale a San Marco nel 2008 - Può darsi che abbia avuto il suo numero in rubrica, può darsi che me l'abbia dato molto prima. I numeri vengono gestiti dalla mia segretaria". Insomma, l'ex primo cittadino ha ribadito ancora una volta che lui di finanziamenti illeciti non ne ha mai percepiti, né da Sutto, né da Mazzacurati, l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova.

Tre numeri di telefono che sarebbero stati cancellati da una rubrica composta da 1300 nomi contenuta nell'iPad di Orsoni. "Non mi risulta - risponde l'ex primo cittadino - Perché l'iPad era tenuto dalla mia segreteria, che utilizzava la rubrica anche dal computer fisso del Comune. E poteva cancellare i nomi di sua iniziativa". Il pubblico ministero Stefano Ancilotto ha sottolineato: "Sono stati cancellati i nomi di Sutto, di un certo Sutti e di un altro cognome simile, possibile?". L'ex titolare di Ca' Farsetti ha spiegato che poteva essere stato fatto a sua insaputa: "Se vuole guardare nel mio cellulare è pieno di personaggi strani in rubrica...".

E i soldi in nero? Orsoni dice di non saperne nulla e di essere vittima delle trame ordite dall'ex presidente del Cvn: "Mazzacurati, come si suol dire, me l'ha giurata. Era lui stesso a proporsi, mi ha chiesto l’Iban del mandatario elettorale. Si occupava di tutto il Pd. Io, come Comune, sapevo benissimo che non avrei potuto fare ricorso a risorse di alcun genere. Mazzacurati è un vendicativo, una persona che non ha mai tollerato il dissenso all'interno della sua struttura e soprattutto all'esterno. Specie sulla questione dell'Arsenale". L'ex sindaco ha continuato a difendersi attaccando: "Mazzacurati non è mai stato a casa mia e non è mai stato a cena da me - ha dichiarato - E' venuto qualche volta nel mio studiolo sotto casa perché con il suo modo di fare voleva convincermi che l'Arsenale doveva essere affidato al Cvn e non alla città. Non andò così perché mi impuntai".

Sulla controversa sponsorizzazione dell'America's Cup da parte del fondo EstCapital, detenuto in gran parte dal gruppo Mantovani, Orsoni ha spiegato che era un'occasione da non perdere: "E' notoria la mia passione per il mondo della vela ed era una delle cose che ritenevo importanti nell'interesse della città - ha spiegato davanti al pubblico ministero - In quel periodo EstCapital aveva progettato una grande darsena fuori dalle dighe foranee di San Nicolò. L'ingegner Baita mi propose di sponsorizzare la Coppa America per lanciare questo progetto di grande darsena. Venezia sarebbe stata presentata come un grande polo per la nautica. Sono stati loro a offrirsi. Sono stati loro a proporsi. Io, come Comune, sapevo benissimo che non avevo a disposizione risorse di alcun genere".
 

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