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Cronaca

Personale degli uffici giudiziari al collasso, trasferimenti «eccezionali» sono ora la regola

«Dipendenti dei tribunali di sei mesi in sei mesi alla corte d’appello o in altre sezioni: una storia che va avanti da anni, bisogna assumere»

«Sono soprattutto i giovani a venir trasferiti continuamente - scrive Assunta Motta della Funzione Pubblica Cgil Veneto - di sei mesi in sei mesi, comandati e impossibilitati a rifiutarsi, proprio perché alle prime armi, per coprire i buchi dei posti vacanti nell'amministrazione giudiziaria della nostra Regione. Una condizione che dovrebbe riguardare solo situazioni straordinarie ed eccezionali e che invece è diventata la regola, con l'aggravio di mettere in ginocchio il sistema dell'amministrazione giudiziaria in generale: lo denunciamo da anni».

La lettera

Il sindacato ha scritto una lettera al ministero della Giustizia e ai tribunali distrettuali. «Gli uffici giudiziari del Veneto continuano a soffrire per la carenza di personale. Le recenti assunzioni di assistenti giudiziari non hanno colmato le gravi insufficienze che sono presenti per tutte le figure professionali. Preoccupante la situazione: tribunali, procure, giudici di pace, uffici di sorveglianza, tribunali per minori, la mancanza di personale è stimata tra 25% e 28%, tendenzialmente in aumento, dato che l'età media dei dipendenti è alta intorno ai 56 – 58 anni e l'introduzione di “Quota 100” sta aumentando la possibilità che molte lavoratrici e lavoratori optino per il pensionamento».

Comandati

«La corte d'Appello di Venezia sta affrontando il problema mettendo in campo con sempre maggior frequenza lo strumento “dell'applicazione” dei dipendenti - spiega Fp Cgil -. Si tratta dell'impiego di lavoratori con un provvedimento di provvisorio trasferimento per periodo non superiore a sei mesi. Ciò avviene prevalentemente dagli uffici periferici provinciali a quelli del centro storico di Venezia. Si tratta di uno strumento previsto da un “accordo sindacale nazionale” del 2007, da utilizzare però esclusivamente in via eccezionale Nonostante le vive raccomandazioni ministeriali, che invitano le corti d'Appello a un utilizzo moderato, purtroppo dobbiamo segnalare che, ormai da tempo, in Veneto se ne sta facendo un impiego ordinario, a nostro avviso decisamente eccessivo».

Anello debole

«Oltre a creare pesanti problemi di gestione del tempo individuale per i lavoratori, queste applicazioni non risolvono i problemi di gestione del sistema di giustizia nel distretto Veneto - conclude la Funzione Pubblica -, è necessario far fronte a questa situazione con assunzioni di personale che garantiscano la continuità dei servizi in modo organico, senza far ricadere le disfunzioni sulle spalle dei lavoratori, che rappresentano l'anello debole della catena».

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