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Cronaca

L'ansia dei genitori per i vaccini in età pediatrica

Cavicchioli, primario di Pediatria all'Angelo: «Non possiamo negare che bambini e ragazzi abbiano sintomi meno gravi, ma come pediatri dobbiamo sottolineare l'importanza di poter prevenire malattie con la vaccinazione»

«Vaccinare il più alto numero di ragazzi prima dell'inizio della scuola, con l'obiettivo di raggiungere il 75% degli studenti con almeno una dose entro il 13 settembre». Lo ha detto oggi il direttore generale di Ulss 3, Edgardo Contato, nel corso di un punto stampa dalla sede dell'azienda sanitaria, in via Don Tosatto a Mestre. Ad oggi, risulta coperto il 58,3% della platea.

In particolare per i ragazzi in età pediatrica che possono accedere alla vaccinazione, quelli tra i 12 e i 14 anni, i genitori manifestano preoccupazione. «C'è tanta diffidenza - ha commentato Paola Cavicchioli, primario di Pediatria e patologie neonatali dell'ospedale dell'Angelo - Non possiamo negare che bambini e ragazzi abbiano sintomi meno gravi, ma non possiamo come pediatri non sottolineare l'importanza di poter prevenire malattie con la vaccinazione». Le ha fatto eco Mattia Doria della Fimp (Federazione italiana medici pediatri): «C'è ansia dei genitori sulla vaccinazione. - ha detto - Sicuramente questa eccesiva mediaticità della comunicazione, che spesso non ha connotazione scientifica, comporta un disorientamento. Il genitore fa fatica a discriminare il giudizio di un medico da un opinionista che non ha competenze mediche».

Punto sulla situazione epidemiologica

Intanto, sul fronte dei contagi, nel territorio dell'azienda sanitaria ci si avvicina ai 90 nuovi positivi al giorno, in aumento rispetto alle scorse settimane. «L'età media di 33 anni - ha sottolineato Luca Sbrogiò, direttore della Prevenzione di Ulss 3 - resta bassa, anche se leggermente in crescita». Aumentano i ricoveri ordinari per covid, così come quelli in terapia intensiva, per quanto «siamo ancora in un'area di sicurezza. Ci aspettavamo questa crescita, perché più positivi portano anche qualche ricovero in più».

Contato ha fatto quindi il punto sui sanitari "no vax" sospesi, che nelle prossime ore potrebbero crescere di 30 unità. «Stiamo andando avanti nel percorso dettato dalla Magistratura, - ha spiegato - siamo uno Stato civile e dobbiamo rispettare il decreto legge di aprile. Detto questo, ognuno fa ciò che ritiene più opportuno». Il dg ha spiegato poi che ci sarebbero stati i primi passi indietro tra il personale lasciato a casa nelle scorse settimane, ora propenso ad aderire alla vaccinazione, «forse per necessità. Per il resto, - ha aggiunto - posso dire con soddisfazione che tutti i sessanta pediatri dell'azienda hanno ritenuto necessario immunizzarsi».

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