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Cronaca

Unesco, a Istanbul si discute sul "Caso Venezia": sito a rischio, o no?

Una delegazione dei gruppi Fai, Italia Nostra, Gruppo 25 Aprile e Associazione Masegni & Nizioleti sarà presente per portare tutta la documentazione a favore del "sì"

Dopo il flash mob di sabato scorso, con centinaia di striscioni e lenzuoli colorati apparsi a Venezia per difendere la città dal degrado e mantenerne intatta l'integrità, la protesta continua. E si fa sempre più concreta. Come riportano i quotidiani locali, una delegazione dei gruppi Fai, Italia Nostra, Gruppo 25 Aprile e Associazione Masegni & Nizioleti, promotori dell'iniziativa del fine settimana, andrà a Istanbul, dove dal 10 al 20 luglio è in programma una sessione dell'Unesco durante la quale si deciderà se Venezia dovrà essere inserita tra i siti monumentali a rischio.

Gli attivisti porteranno tutta la documentazione di quanto avvenuto in questi ultimi giorni a Venezia. Obiettivo far capire che Venezia non si rassegna, i suoi cittadini non vogliono inginocchiarsi al turismo e all'ingente traffico crocieristico.

Nella fattispecie, come specificato dal Gruppo 25 Aprile, la decisione dell'Unesco verterà in primo luogo sulla preoccupazione relativa al traffico eccessivo e allo sfruttamento inappropriato delle risorse lagunari. La missione dello scorso anno, infatti, ha notato come la relazione tra le capacità della città, il numero dei residenti e il numero dei turisti sia sbilanciato e causi un danno non indifferente. Specie con la conversione di residenze in appartamenti ad uso turistico.

La conclusione alla quale la delegazione spera si possa arrivare è che si attesti come la combinazione di grandi opere e trasformazioni già intervenute nella città storica, unitamente alle proposte di significativi piani di sviluppo in laguna (ampliamento dell'aeroporto e scavo di nuovi canali per la navigazione) possa causare danni irreversibili al valore straordinario universale del sito.

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