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Cronaca

Zaia: «Entro giugno vacciniamo gli over 60», ma mancano le dosi. Stop di 48 ore per gli hub

Il governatore ha ribadito che la macchina vaccinale del Veneto procede a capacità ridotta. La media di inoculazioni si assesta sulle 25mila dosi al giorno, ma si potrebbe toccare quota 100mila

«I vaccini non ci sono». Di questi tempi è un vero e proprio mantra, ripetuto a più riprese dai direttori delle aziende sanitarie e dal presidente della Regione Luca Zaia. L'ha ribadito anche oggi il governatore, nel corso del punto stampa dalla sede della protezione civile di Marghera. «Andiamo a capacità di inoculazione ridotta, non so più come dirlo. Dobbiamo vaccinare e spero che qualcuno a Roma decida di andare a comprarli».

Fino ad oggi la macchina vaccinale regionale non ha funzionato come potrebbe. Ha toccato picchi da 37mila somministrazioni al giorno e più in generale si è assestata su una media di circa 25mila inoculazioni per diem: si tratta di dati fortemente influenzati dai ritardi e da tagli sulle forniture, che impediscono agli hub veneti di sprigionare la vera "potenza di fuoco". Perché se in Veneto si riuscirebbe senza troppi sforzi a inoculare 50mila dosi in 12 ore, la macchina potrebbe spingersi - per stessa ammissione di Zaia - fino a quota 80/100mila.

I vaccini in arrivo questa settimana

Se davvero si possano raggiungere certe cifre è tutto da provare, quando ci saranno forniture di vaccino in quantità. Questa mattina nei magazzini delle aziende sanitarie c'erano 87.374 dosi di siero, 21.754 sono invece quelle somministrate nelle 24 ore precedenti. Considerandone altrettanti per la giornata di oggi, i valori si assestano attorno ai 65mila vaccini disponibili a partire da domani. Sul fronte delle consegne non ci sono buone notizie, almeno per questa settimana: a livello regionale sono 126mila le dosi previste di Pfizer, 13mila di AstraZeneca e 14.600 di Janssen (controllata di Johnson&Johnson), che i corrieri di Poste Italiane scortati dall'Esercito consegnaranno alla volta di giovedì all'ospedale dell'Angelo, da dove saranno poi smistate in tutta la Regione. Considerate le dosi che prudenzialmente vengono messe da parte per garantire i richiami, «i vaccini della fornitura settimanale li facciamo in 5 giorni e la settimana è lunga 7», ha sottolineato Zaia, che ha poi aggiunto: «Il nostro obiettivo è vaccinare entro giugno tutti gli over 60».

L'idea di "isole covid free", invece, non convince il presidente Zaia: «La nostra isola si chiama Veneto, - ha detto - Non esiste che io vada a immunizzare una località a scapito delle altre. Se qualcuno lo vuole fare in giro per l'Italia, lo faccia con i suoi vaccini. Non si sottraggono vaccini agli altri per vaccinare determinate aree. Inoltre, c'è un aspetto etico e di programmazione: secondo la direttiva dobbiamo vaccinare i più anziani, e invece per fare un progetto Covid free bisognerebbe vaccinare anche i 20 e 30enni».

Intanto, i centri vaccinali veneziani si fermano. Da domani e per 48 ore, infatti, gli hub di Ulss 3 a Marghera (Pala Expo), Dolo, Mirano, Chioggia e Venezia resteranno chiusi, con le vaccinazioni - poche centinaia in tutto - che proseguiranno solo negli ospedali, per richiami e soggetti fragili. Oggi, invece, l'ambulatorio galleggiante allestito all'interno di un vaporetto Actv ha fatto tappa a Sant'Elena, dopo aver toccato nelle scorse settimane Pellestrina, Murano e Lido di Veneza.

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