Medici di base, pediatri e farmacie: prende il via la campagna antinfluenzale
Il punto dell'Ulss 3, che ha messo a disposizione 115 mila vaccini dedicati principalmente alla fascia over 60 e ai soggetti fragili
Parte lunedì 24 ottobre la campagna antinfluenzale dell'Ulss 3. A disposizione - sotto la regia della dottoressa Francesca Capretta del Sisp - ci sono oltre 115mila dosi di vaccino, già distribuite ai professionisti e alle strutture cui spetta il compito di somministrarle. La maggior parte, circa 100mila, ai medici di medicina generale, le altre alle farmacie del territorio (8mila), alle case di riposo (2300), ai pediatri (1800) e, in piccola parte, direttamente al personale sanitario e a quello delle forze dell'ordine. L'obiettivo è avere una copertura idonea della popolazione over 60 e dei soggetti a rischio, ma anche un buon riscontro nell'età pediatrica, per la quale sono anche disponibili i vaccini spray.
Consolidata l'adesione dei medici di base, che si sono tutti resi disponibili a somministrare il vaccino, l'azienda sanitaria ha trovato una forte collaborazione anche da parte delle altre categorie. Mattia Doria, fiduciario Fimp provinciale (federazione medici pediatri), riepiloga: «Abbiamo avuto un'adesione più ampia rispetto al passato, passando da meno del 50% a quasi l'80%, ovvero 44 aderenti che faranno la vaccinazione nel proprio studio». Il vantaggio è che certamente «i bambini vengono più volentieri, in un ambiente noto e protetto. Anche il vaccino per via intranasale, in questo senso, dovrebbe essere un elemento di facilitazione».
Altro fattore di avvicinamento all'utenza è, appunto, la possibilità di vaccinarsi in farmacia: «La capillarità della rete della farmacie è importante - spiega Andrea Bellon di Federfarma - per raggiungere i pazienti anche nelle piccole località o nelle zone disagiate. Inoltre c'è il vantaggio di orari più flessibili, magari con la possibilità di ricevere la dose durante la pausa pranzo». Le farmacie aderenti sono un quarto di quelle del territorio Ulss 3, per un totale di circa una cinquantina. Nota dolente a Venezia centro storico, dove, per una sere di motivi (principalmente logistici), una sola farmacia ha dato la disponibilità a vaccinare.
Stefano Rigo, della Fimmg provinciale (federazione dei medici di famiglia), ricorda invece «il grosso impegno» profuso dalla categoria, perché oltre al lavoro negli ambulatori c'è quello relativo alla gestione dei pazienti a domicilio. Un lavoro impegnativo ma molto importante: «Già nei 3-4 anni precedenti al covid - rileva - le categorie sottoposte alla vaccinazione avevano presentato un notevole aspetto di prevenzione, e negli anziani abbiamo visto raramente comparire aspetti di tipo influenzale».
In termini di copertura l'obiettivo è tornare ai valori del 2019, quando nell'Ulss 3 si vaccinò il 58-59% delle categorie a rischio. Anche perché quest'anno, come evidenziato dal dottor Vittorio Selle del Sisp, ci si aspetta una forte diffusione dell'influenza stagionale. Che, nei casi più critici, può portare a complicanze molto gravi.