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Cronaca

Vaiolo delle scimmie, i casi veneziani sono 11. Lista per le vaccinazioni

I pazienti sotto osservazione dell'Ulss 3 presentano forme lievi. Selle (Ulss 3): «Ci rivolgiamo alle persone che ritengono di essere a rischio»

Sono 11 i casi di vaiolo delle scimmie rilevati finora nell'area di competenza dell'Ulss 3, dei quali 10 confermati e uno sospetto. Tutti presentano forme lievi o moderate, nessuno ha richiesto il ricovero ma tre di loro si trovano comunque all'ospedale per l'impossibilità di mantenere una condizione di isolamento domiciliare. Contemporaneamente l'azienda sanitaria lavora sul tracciamento dei contatti stretti (che vanno ricercati fino a 21 giorni prima dalla comparsa dei sintomi) e ha messo sotto sorveglianza una ventina di persone.

Il tema sta avendo grande risonanza in queste ore a causa della notizia della morte di Germano Mancini, anche se le cause del decesso non sono ancora accertate con sicurezza. «L'Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato una criticità a livello globale - spiega il dottor Sandro Panese, direttore delle malattie infettive dell'Ulss 3 - e diramato un'allerta per quello che potrebbe diventare un problema di sanità pubblica. I governi sono chiamati a mettere in atto le procedure per arginare il diffondersi di questa infezione». Tra queste c'è l'invito a vaccinarsi, rivolto a tutte le persone che ritengono di essere a rischio. «Su questo fronte i primi risultati sono soddisfacenti - commenta il dottor Vittorio Selle, direttore del dipartimento prevenzione - Abbiamo vaccinato le prime sei persone, domani ne abbiamo in calendario 19 ed è aperta una lista con altri 34 utenti in attesa».

La diffusione del virus tocca almeno 27-30mila persone in tutto il mondo, ma il dato reale potrebbe essere di 5 o 6 volte superiore. «C'è anche un'area di patologia non sintomatica che è difficilmente rilevabile - spiega Selle - Questo vaiolo è "cugino" di quello eradicato nel 1980, e uno dei motivi di questa circolazione è che, non vaccinando più da 40 anni, si è abbassata la copertura complessiva». Va comunque ricordato che la vaccinazione offre una protezione che non è infallibile: «Le attenzioni vanno tenute alte», aggiunge Selle, fermo restando che «i contatti intimi sono un fatto personale». Da notare che il contagio «non è legato esclusivamente al rapporto sessuale ma, in generale, ad un contatto stretto, ad una vicinanza». A livello europeo, la strategia è evitare che il virus trovi un bacino di diffusione animale.

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