"Per chi si tuffa da Rialto serve una notte in cella. Chi denuncia continui pure a farlo"
L'ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: "Non vorrei che si innescasse una gara per l'azione più eclatante. Quel ragazzo che si è buttato ora avrebbe avuto solo una multa"
"Chi si è sentito denigrato continuai a denunciare, che magari qualcuno di questi eroi viene pure individuato. Non c'è nessun divieto". Il sindaco Luigi Brugnaro, a margine della presentazione del nuovo volo diretto Venezia-Chicago, mercoledì è tornato a parlare delle polemiche che si sono innescate in città dopo la pubblicazione del video di alcuni giovani che si sono tuffati di notte dal ponte di Rialto: "Ringraziamo sempre chi ci segnala elementi su cui migliorare - ha sottolineato - ho solo detto che riverberare sui media certi comportamenti, dare loro enfasi, può dar adito a un effetto emulazione. Non vorrei diventassimo la barzelletta mondiale dove tutti vengono per sfidare la sorte".
"Una notte in cella"
Secondo il primo cittadino servirebbe maggiore unità rispetto a quella che si respira ora in laguna: "Risolviamo in nostri problemi in spogliatoio - ha affermato - certo, se scopriremo che qualcuno pubblica video del genere per 'lavoro' gli chiederemo i danni". Dopodiché l'ennesima richiesta di ulteriori poteri in chiave sicurezza: "Quel ragazzo che si è tuffato, l'avessimo individuato, gli avremmo assegnato solo una multa - ha concluso Brugnaro - serve la possibilità di chiuderlo in cella per una notte. Siamo indietro sulle norme, per questo ripresenteremo al Senato la nostra proposta di legge sulla sicurezza urbana".