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Cronaca Giudecca

Vendita di villa Hèriot, proteste in Consiglio: "Per rispettare il patto"

Un centinaio di persone si è fatto sentire martedì a Ca' Farsetti: "Ricorreremo al Tar". Il commissario Zappalorto: "Pareggio dei conti ancora lontano"

Consiglio comunale molto caldo martedì pomeriggio a Ca' Farsetti. All'interno dell'ordine del giorno, infatti, l'approvazione della delibera per la vendita di Villa Hèriot, il complesso della Giudecca in cui ora trovano spazio diverse realtà culturali. Altre, invece, temono che la decisione del commissario Zappalorto per rispettare il patto di stabilità costituisca solo il prologo di un'apertura ai "privati" che potrebbe poi continuare con altre tappe. Circa un centinaio i cittadini che dalle 17 in poi hanno voluto far sentire il proprio dissenso nei confronti dell'operazione. Di più. L'hanno voluto "cantare", attraverso un coro di protesta dal testo riveduto e corretto di "Bella ciao".

Sulle barricate anche il candidato alle Primarie del Pd per Rifondazione Comunista Sebastiano Bonzio, che annuncia un possibile ricorso al Tar nei confronti della delibera, sottolineando come manchi la variante apposita al Pat per arrivare a una possibile vendita. Intanto, dall'altra parte della barricata, la priorità è di cercare di rispettare il patto di stabilità. Una eventualità giorno dopo giorno sempre più remota.

Il commissario Zappalorto (che ha sottolineato come l'alienazione di villa Hèriot possa arrivare solo dopo una variante al Pat) si mostra sempre più realista di fronte al possibile sforamento del patto: “Dopo la mancata vendita alla Cassa Depositi e Prestiti dei palazzi Diedo e Gradenigo, per rispettarlo è necessaria sia la loro cessione, se si fa avanti un compratore privato, sia quella eventuale di Villa Heriot, nella parte indicata dalla delibera. Una possibilità obiettivamente remota - ha spiegato - poiché trovare un compratore a questa data, quando cioè mancano pochi giorni utili al rispetto del patto, mi sembra alquanto improbabile. Ciò nonostante, non posso non tentare anche questa strada, al fine, lo ripeto, del rispetto del patto di stabilità, il cui sforamento porterebbe a pesanti conseguenze per tutto il Comune di Venezia. Ancora una volta - ha concluso - credo sia giusto dire che i criteri di rispetto del patto, penalizzano in modo evidente una città assolutamente particolare come Venezia. Voglio confidare che il Governo ascolti alcuni parlamentari che stanno lavorando per riconoscere a questa città la sua specialità”.

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