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Cronaca Lido

Vendita San Camillo, chiarezza tra le parti: "Rimarrà struttura sanitaria e di ricerca"

Incontro in prefettura tra Fondazione, amministrazione comunale e sigle sindacali per fare il punto sulla possibile vendita delle strutture. Assenti all'incontro la Regione e l'Ulss 3

Si è svolto in Prefettura martedì l'incontro per fare chiarezza sul futuro dell'ospedale e della casa di cura di proprietà della Fondazione Opera San Camillo dell Lido di Venezia, alla presenza dell'amministratore delegato e dei rappresentanti della fondazione, dell'assessore alla Coesione Sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini e degli esponenti delle organizzazioni sindacali (Cgil Fp, Cisl Fp, Uilfpl, Adonp, Anmirs). Obiettivo quello di discutere in merito alla possibile vendita delle due strutture.

Preoccupazione per il destino della struttura

Per parte loro, le sigle sindacali hanno contestato la mancanza di trasparenza sulle intenzioni della proprietà, evidenziando la forte preoccupazione per  un eventuale trasferimento delle strutture a seguito della vendita, con gravi ripercussioni dal punto di vista occupazionale e sociale. Nel corso dell'incontro, la Fondazione ha dichiarato di  essere partecipe delle preoccupazioni dei lavoratori, specificando che allo stato non esistono intese che vincolino al necessario avvio delle procedure di confronto anche sindacale. Al momento, infatti, sono state unicamente valutate  alcune offerte di acquisto.

"San Camillo, eccellenza da preservare"

La Fondazione ha ribadito che ha sempre avuto un'attenzione particolare affinché le strutture del Lido mantengano il loro assetto attuale. Al contempo il Comune di Venezia ha sottolineato che il San Camillo rappresenta un'eccellenza e le professionalità che hanno contribuito alla costruzione di tale eccellenza meritano attenzione e tutela. Per queste ragioni l'amministrazione ha chiesto alla proprietà di "prediligere, in un'eventuale procedura di vendita, acquirenti che si impegneranno a mantenere in loco la  struttura, garantendo investimenti e progettualità a lungo termine, sia sotto il profilo sanitario che sotto il profilo della ricerca".

I sindacati: "Definire a breve la situazione"

I sindacati hanno tuttavia chiesto che si definisca, nel più breve tempo, possibile la situazione delle strutture che non può più essere lasciata nella costante incertezza che penalizza gli utenti e ricade sui lavoratori, su quelli in appalto come ricercatori o servizi di pulizia e la ristorazione. "Grave l'assenza di Regione e Ulss 3 all'incontro - hanno specificato - Non si pongono il problema di  tutelare sia l'utenza che usufruisce della struttura che il personale in servizio. L'Ospedale San Camillo rientra nella programmazione sanitaria regionale e le responsabilità della Regione sul suo futuro non possono essere lasciate ad  altri livelli istituzionali o solo alle organizzazioni sindacali".

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