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Cronaca

Si attende la cabina di regia, ma il Veneto ha un piede e mezzo in zona arancione

L'Rt a 1,12 sancirà quasi sicuramente il passaggio della nostra Regione in zona arancione. L'ordinanza sarà firmata oggi ma entrerà in vigore a partire da lunedì prossimo

Non importa che l'ospedalizzazione sia ancora sotto controllo, con terapie intensive e area non critica occupate rispettivamente al 12 e 14%. In Veneto, come spiegato ieri in conferenza stampa dal presidente Luca Zaia alla protezione civile di Marghera, l'Rt è schizzato a 1,12. Considerando che è sufficiente un Rt superiore a 1 nel monitoraggio degli 14 ultimi giorni per passare alla fascia di rischio intermedio, è facile capire perché il Veneto da lunedì sarà in zona arancione.

Oggi il report: il Veneto vede la zona arancione

Come di consueto ogni venerdì, anche oggi si riunirà la cabina di regia composta da Iss (Istituto superiore di sanità), Cts (Comitato tecnico scientifico) e ministro della Salute Roberto Speranza. Quello che ne uscirà sarà la nuova ordinanza che ridistribuirà i colori nello scacchiere italiano, in base al report settimanale dell'Iss sulla situazione epidemiologica italiana. Si attende solo l'ufficialità, per il Veneto, del passaggio da giallo ad arancio, presumibilmente nel tardo pomeriggio di venerdì.

Dopo un crollo di contagi e lo svuotamento progressivo delle terapie intensive di febbraio, negli ultimi giorni il virus è tornato a circolare con forza anche in Veneto. Certo, la situazione in cui versa la nostra Regione è ben diversa da quella propria di altri territori confinanti, - basti pensare ai 350 contagi in un giorno solo nella città di Bologna qualche giorno fa - ma gli indicatori stanno riprendendo a crescere e non fanno dormire sonni tranquilli. Anche Zaia non si nasconde dietro ad un dito: «Con questi dati e questa circolazione del covid, temo che ci saranno delle turbolenze in volo nei prossimi tempi», ha specificato ieri da Marghera.

Preoccupazione sul fronte scuola

I veicoli del contagio sono molti, ma è la scuola, in particolar modo, a preoccupare Palazzo Balbi. Secondo il Dpcm firmato da Mario Draghi, che entrerà in vigore a partire da domani, le Regioni devono chiudere le scuole qualora si trovino in zona rossa e possono farlo nel caso in cui l'incidenza sui positivi, nei 7 giorni precedenti, sia superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Stando alle parole espresse dal governatore in merito al nuovo decreto: «Io avrei chiuso preventivamente tutti i plessi scolastici», è facile capire come Zaia, se potesse, imporrebbe la chiusura immediata, per lo meno degli istituti superiori. Tuttavia, l'incidenza in Veneto, ad oggi, si assesta su 151,3 e quindi distante, per ora, da quel 250 necessario per procedere con la serrata automatica.

Sul fronte dell'istruzione, però, la Regione non vuole dare nulla per scontato, convinti come sono, da Palazzo Balbi, che la compresenza di più di 20 ragazzi all'interno di una stessa aula per molte ore sia di fatto un male per la diffusione del virus. È così che il direttore generale della Sanità Paolo Flor e il dipartimento prevenzione diretto dalla dottoressa Francesca Russo sono al lavoro per procedere con delle chiusure chirurgiche delle scuole in quei Comuni che abbiano già superato (o supereranno) il valore imposto da Palazzo Chigi. Un escamotage per cercare di bloccare il più possibile i contagi.

Il fatto che la scuola abbia contribuito alla ripresa dei contagi è supportato dai dati. Negli ultimi 2 mesi sono stati registrati nelle scuole del Veneto 1991 eventi di positività al coronavirus (bisogna ricordare che gli istituti superiori hanno ripreso le lezioni in presenza solo da inizio febbraio). In tutto gli studenti risultati positivi sono stati 2372 e 34.152 quelli finiti in quarantena. Il numero dei docenti positivi è salito fino a 323, quello dei "quarantenati" a 2238. La situazione scolastica, pesata a livello provinciale, assume questi connotati:

Ulss 3

  • numero eventi: 226
  • studenti positivi: 278
  • studenti in quarantena 3612
  • docenti positivi: 51
  • docenti in quarantena: 362

Ulss 4

  • numero eventi: 122
  • studenti positivi: 134
  • studenti in quarantena: 2000
  • docenti positivi: 12
  • docenti in quarantena: 138
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